Ci sarà ancora una settimana di tempo per completare e definire le proposte presentate per la Lucchini. Dopo aver scongiurato lo scenario peggiore, quello cioè di trovarsi l'11 marzo senza manifestazioni di interesse, si tratta ora di valutare con particolare attenzione la fase che si aprirà dopo la proroga concessa dal ministero dello sviluppo economico. Delle nove offerte non vincolanti giunte sul tavolo del ministero 8 risultavano non essere pienamente rispondenti sia dal punto di vista delle garanzie e della solidità finanziaria, sia da quello dei piani industriali. Solo una delle nove, risultando ineccepibile sul piano formale, potrà, invece, fin da subito avviare la due diligence.
Le aspettative dei sindacati Il rinvio di una settimana ha quindi attribuito all'incontro di stamane un carattere necessariamente interlocutorio anche se utile a prendere atto della presentazione di cinque offerte che riguardano il complesso delle attività della Lucchini. «In realtà – spiegano i sindacati Fim, Fiom e Uilm – di queste solo una riguarda l'area a caldo di Piombino e il complesso dei laminatoi a freddo di Lecco e Condove, mentre ciò che accomuna le altre è il riferirsi al polo delle laminazioni a freddo, condizione che determinerebbe evidenti e pesanti ricadute dal punto di vista occupazionale». La preoccupazione dei sindacati «è legata alla necessità di avere le garanzie affinché parta l'ordine di approvvigionamento di materie prime per la continuità produttiva dell'altoforno di Piombino almeno per tutto il mese di aprile». Sono infatti questi i tempi, confermati dal ministero, necessari per ultimare le procedure di due diligence e di confronto sulle offerte vincolanti che saranno note alla fine della settimana di proroga concessa. Le parti si sono riconvocate per il 25 marzo al ministero dello Sviluppo economico. «Le notizie che giungono dal ministero dello Sviluppo Economico sulla gara per la vendita della Lucchini Spa consentono di guardare con ragionevole ottimismo al futuro delle acciaierie piombinesi – ha commentato Silvia Velo, sottosegretario all`Ambiente – Per il bene di Piombino e dell`intero sistema industriale nazionale – ha concluso il sottosegretario – ci auguriamo che tutti i nodi vengano sciolti al più presto».