SIENA – “Mps non è più un problema sistemico ma un vero asset di valore per il Paese”. La fiducia di Luigi Lovaglio adesso è supportata anche dai numeri.
Mps, al netto dei costi dell’operazione sugli esodi, è una realtà in salute. Al punto che secondo l’amministratore delegato l’obiettivo dei 700 milioni di utile pre tasse nel 2024 potrebbe essere quasi anticipato: “Ci siamo impegnati a raggiungere questo target e riteniamo che ci avvicineremo a questo target già nel 2023”.
Il banchiere, nel corso della presentazione dei risultati 2022, ha poi ricapitolato la situazione. “E’ trascorso un anno da quando ho avuto l’onore di sedermi in prima fila in questa banca, non pensavo che dopo solo 7 mesi dall’avvio del piano mi sarei trovato qui a presentare risultatati trimestrali con un utile di 156 milioni, un cost income del 60% e un core tier 1 del 15,6%”, ha sottolineato Lovaglio, che ha definito il quarto trimestre “un punto di svolta” per la banca, “nel pieno di un viaggio rigoroso e disciplinato” che la condurrà “alla destinazione fissata dal piano industrial”. I risultati 2022, secondo il dirigente dimostrano come Mps sia “in grado di generare risultati sostenibili nel tempo”.