«Entro la fine del mandato vogliamo completare tutto il progetto di installazione di circa 500 telecamere, e lo faremo con un sistema di software avanzato, tra i più avanzati che ci sono al mondo, che prevede anche il riconoscimento facciale». Lo ha annunciato, a margine di una iniziativa in Palazzo Vecchio, il sindaco di Firenze Dario Nardella.
Tre omicidi risolti con il sistema di videosorveglianza Un sistema, ha spiegato il primo cittadino, «che aiuta anche le Forze di Polizia nelle attività investigative: i tre casi di omicidio di donne, di femminicidio, che abbiamo avuto a Firenze negli ultimi 3 anni sono stati risolti, quanto meno nell’individuazione dei presunti colpevoli, grazie al sistema di sorveglianza. Immaginate quindi se noi avessimo una videosorveglianza ancora più sofisticata quanto potremmo fare in più e meglio per la nostra comunità. A me quello che preme è solo la sicurezza della mia comunità e noi dobbiamo fare il massimo in termini di uomini e tecnologie, per garantirla ai fiorentini». Il sindaco ha anche sottolineato che «ci sono molte città nel mondo che adottano sistemi sofisticati collegati alla videosorveglianza. Penso non solo a Tel Aviv, ma a Londra, Città del Messico. Ho visto personalmente in queste città l’applicazione di questi sistemi. Ovvio che bisognerà tenere assolutamente conto di tutti i criteri limiti e modalità stabiliti dal garante della privacy. Ma i nostri cittadini credo siano disposti a rinunciare a un pezzettino di privacy in cambio di una maggiore sicurezza, contro il terrorismo, urbana, pubblica. Contro tutti quegli atti criminosi che minacciano la loro incolumità e la loro qualità della vita».
Ripristinato il Vigile di quartiere L’altra novità annunciata nelle scorse ore dal sindaco Nardella è quella del ritorno di una figura come il vigile di quartiere. «Ho dato il benvenuto pochi giorni fa al nuovo Comandante della Polizia Municipale Alessandro Casale – ha sottolineato il sindaco di Firenze – e ho parlato con lui di tante cose da affrontare. A una tengo più di tutte e l’ho messa come priorità: reintrodurre il Vigile di quartiere, partendo proprio dalle zone più difficili. Una città controllata è una città più sicura».