Sostegno ai centri antiviolenza, alle case rifugio, rafforzamento delle reti locali e anche nuovi interventi come sportelli di ascolto, oltre ad azioni volte al reinserimento lavorativo delle donne che rientrano in percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Sono alcune delle azioni di contrasto alla violenza di genere, decise dalla Toscana grazie a oltre 2 milioni di euro, in arrivo dal Governo, e con ulteriori risorse proprie. Gli interventi sono previsti da una delibera approvata nelle scorse ore dalla Giunta, su proposta del vicepresidente e assessore alle pari opportunità Monica Barni, e illustrata dal presidente della Regione Enrico Rossi in un briefing con la stampa.
Il governatore Rossi: «Toscana si sta qualificando come regione che svolge lavoro importante» «Questi fondi sono finalmente arrivati dallo Stato – ha commentato Rossi – ma sono in forte ritardo perché si riferiscono al biennio 2015/2016. Per questo motivo l’anno scorso, nelle more dell’intervento statale, la Regione ha sopperito con risorse proprie contribuendo con 325 mila euro. Una decisione inevitabile che abbiamo preso per non lasciare scoperte politiche in cui la Regione sta investendo molto in termini di energie e che vogliamo portare avanti nel modo più efficace». Rossi ha sottolineato che contro la violenza sulle donne «la Toscana si sta qualificando come regione che svolge un lavoro importante. Ogni anno oltre 2 mila donne si rivolgono a centri antiviolenza in Toscana per questo c’è la necessità di intervenire».