La cosa più difficile da imparare? Mettersi nei panni degli altri. L’antidoto al bullismo? La solidarietà, ma anche la fiducia in se stessi perché, come ha detto una ragazza di una scuola media di Pisa: «Riuscire a difendersi dalle cattiverie non può dipendere dagli altri, dipende da me». È quanto emerso nelle 45 classi delle scuole elementari e medie di Firenze e Pisa dove è arrivato il progetto “Bull-OFF. Spegniamo bullismo e cyberbullismo!”, realizzato dall’Istituto degli Innocenti grazie al contributo di Enel Cuore Onlus e di Enel Energia.
1200 studenti coivolti Il progetto è stato ideato per dare a ragazzi e docenti delle scuole strumenti utili per prevenire e contrastare il bullismo e il cyberbullismo ed è stato presentato stamani nel Salone Brunelleschi dell’Istituto degli Innocenti di Firenze. Il progetto ha coinvolto, da novembre 2017 a giugno 2018, 1.200 studenti e 80 insegnanti di 4 istituti comprensivi (IC Galilei di Pisa, IC Toniolo di Pisa, IC Calamandrei di Firenze e IC Ghiberti di Firenze) nei quali è stata allestita una stanza chiamata “Spazio Enel Cuore Bull-OFF” con computer e strumenti per la produzione di materiale multimediale, dove i ragazzi hanno imparato a usare le tecnologie in modo costruttivo e utile anche alla didattica. «Siamo convinti che di fronte alle sfide della società contemporanea –ha commentato la presidente dell’Istituto degli Innocenti, Maria Grazia Giuffrida – serva costruire già dai banchi di scuola gli anticorpi migliori per contrastare ogni tipo di comportamento violento, sia psicologico che fisico. Ci auguriamo che il progetto Bull-OFF possa dar vita a una strategia di azione da replicare anche in altri contesti scolastici».
Il 19% dei ragazzi toscani vittima di bullismo Sono circa il 19% i ragazzi toscani che hanno dichiarato di aver subito prepotenze nel corso dell’anno secondo un’indagine dell’Ars Toscana (Agenzia Regionale di Sanità) su dati 2015. Le forme di prepotenza più frequenti, nell’anno 2015, sono state le prese in giro, che mostrano un incremento nel corso dell’ultima rilevazione rappresentando quasi il 22% di tutte le prepotenze subite, seguite dalle offese (18,6% del totale). In diminuzione, invece, le forme di bullismo agite fisicamente (minacce, aggressioni, furti ed estorsioni di denaro). Il cyberbullismo interessa il 19,6% dei ragazzi che subiscono prepotenze con un coinvolgimento del genere femminile doppio rispetto ai coetanei maschi (femmine: 25,7%; maschi: 12,8%). Un numero maggiore di ragazzi che subiscono prepotenze presenta un livello elevato di stress (20,8%) rispetto ai coetanei non coinvolti da questo fenomeno (16%). Approfondimenti sul tema hanno infatti dimostrato l’associazione con vissuti di bullismo con l’instaurarsi di forme depressive, condotte di aggressività, ansia individuale e sociale, iperattività e problemi di apprendimento. Una rilevazione del novembre 2015 che ha coinvolto 156 scuole (e più di 11 mila ragazzi tra gli 11 e i 17 anni) – “Generazione Z. Quale benessere per le ragazze e i ragazzi toscani?” – promossa dalla Regione Toscana in collaborazione con l’Ufficio scolastico regionale, e realizzata dall’Istituto degli Innocenti e Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza, ha fatto emergere che l’81% dei ragazzi più piccoli e il 74% dei ragazzi più grandi dichiara di aver avuto a che fare con almeno una situazione legata al bullismo. Una percentuale che diminuisce all’aumentare dell’età. Assistere alle prepotenze commesse da altri è la situazione che si verifica di più.