«Ci sono tutti i pareri tecnici che ci dicono che questo aeroporto non si può fare così come lo vogliono fare». Lo ha detto il vicepresidente della Camera e membro del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, parlando a margine della conferenza svoltasi questa mattina a Palazzo Panciatichi di Firenze.
«All’Unesco gliel’hanno detto che i voli sorvoleranno il centro storico di Firenze?» «E la riflessione che dobbiamo fare necessariamente in questo momento – ha spiegato -, perché vogliono spendere a tutti i costi 150 milioni di euro per l’aeroporto di Firenze? Semplicemente perché in questo aeroporto ci sono due società, Corporacion America e l’Aia Airlines che hanno finanziato la fondazione Open di Renzi e adesso Renzi li rifinanzia con i soldi pubblici. Il buco di bilancio fatto al Comune di Firenze non è che Renzi l’ha fatto così, l’ha fatto perché doveva utilizzare questa città come bancomat per ripagare quelli che li finanziavano la campagna elettorale –ha aggiunto Di Maio -. Quindi, oggi non siamo solo a denunciare una violazione alle norme di legge, perché anche la Regione di Rossi che fa l’anti-Renzi poi alla fine ieri ha approvato il piano contro i pareri tecnici della amministrazione pubblica, non solo siamo qui a denunciare le questioni tecniche ma un conflitto di interessi, si utilizzano soldi pubblici per ripagare i finanziatori delle campagne elettorali, quando con 150 milioni di euro noi compriamo oltre 3.500 auto nuove alle forze dell’ordine, in un momento in cui la sicurezza dovrebbe essere una priorità. Per non parlare del problema culturale e artistico. All’Unesco gliel’hanno detto che i voli sorvoleranno il centro storico di Firenze? Già l’Unesco ha storto il naso per tutte le opere, la Tav che sono state fatte qui. Qui ci sono problemi grandi come una casa ed è sempre la solita questione: prendono i soldi da qualcuno, 25 mila euro dalla Corporacion America, 25 mila euro dall’Aia Airlines, Carrai che è il presidente dell’aeroporto di Firenze eppoi li rifinanziano coi soldi nostri, delle tasse».
«Abbiamo già due sistemi aeroportuali che non sono sfruttati al massimo ed in ogni caso ne vogliono fare un altro qui» «L’alternativa credibile? In Italia, dobbiamo ragionare in questo caso in termini di Italia e centro Italia, è un sistema integrato dei trasporti, in cui l’Unione europea ci viene ogni tanto in aiuto, non ci crea solo problemi, e ci dice che i fondi comunitari o i fondi statali non si possono utilizzare per un aeroporto che è già a distanza, entro gli 80 chilometri da uno, quello di Bologna, e con una distanza simile, ovvero quello di Pisa. Cioè abbiamo già due sistemi aeroportuali che non sono sfruttati al massimo ed in ogni caso ne vogliono fare un altro qui. Noi dobbiamo ragionare come macroregioni quando parliamo di sistemi integrati. Firenze ha già a portata due aeroporti, ha la Tav, ha le infrastrutture che consentono ai turisti di arrivare a Firenze, quindi questa di adesso è speculazione. Andatevi a vedere in questo momento quanti aeroporti sono dei deserti solo perché li si è fatti con l’ottica localistica, l’ottica dei comuni. Quest’ottica è finita da cent’anni».
«A Nogarin un monumento per la battaglia che sta facendo sull’Aamps» Di Maio ha parlato anche del ‘collega’ del Movimento cinque stelle, il primo cittadino Filippo Nogarin, e della vicenda accaduta poche ore fa a Livorno con la municipalizzata dei rifiuti labronica. «Non solo noi pensiamo che Nogarin abbia fatto bene ma anche il sottosegretario all’Economia del governo Renzi dice che gli andrebbe fatta una statua d’oro, un monumento per la battaglia che sta facendo sull’Aamps -ha detto Di Maio – Lo voglio dire chiaramente, è nostra intenzione tutelare i lavoratori, ma non abbiamo alcune intenzione di tutelare sindacati e Pd che in quella società hanno spadroneggiato, a modo loro, per decenni. Quella società ha un operaio ogni 4 dipendenti, la maggioranza sono dirigenti, amministrativi. Non esiste un ufficio del personale, ha fatto 42 milioni di euro di buco di bilancio e noi non abbiamo alcuna intenzione di cedere alle strumentalizzazioni del sindacato. Difenderemo i lavoratori, l’azienda ma non taglieremo neanche un euro ai servizi sociali per metterli in un’azienda che in questo momento va risanata, mettendo al tavolo i creditori, i fornitori e anche i dipendenti».