ROMA – Il Covid non ha mollato la presa sui cittadini italiani. Per lo meno nella sua forma più resistente, quella del Long-Covid. I morti stimati a distanza di mesi sono 4.200, mentre i costi per il Sistema sanitario lievitano.

Quadro che il 22 maggio sarà al centro dell’incontro a conclusione del progetto “Analisi e strategie di risposta agli effetti a lungo termine dell’infezione Covid-19 (Long-Covid)”. “È importante – ha sottolineato Graziano Onder, coordinatore del progetto – incrementare le conoscenze e uniformare l’approccio al trattamento del Long-Covid, in considerazione del numero importante di persone colpite da Covid-19 che presentano, a distanza di settimane e mesi dal termine dell’infezione acuta, un complesso eterogeneo di manifestazioni cliniche subacute e croniche che precludono un pieno ritorno al precedente stato di salute”.

Secondo studi recenti, fino al 45% di chi sopravvive a un’infezione da SarsCoV2 ha esperienza di almeno un sintomo non risolto dopo 4 mesi, con una prevalenza più alta in chi è stato ricoverato. Le dimensioni del fenomeno Long-Covid sono state valutate in pazienti residenti nelle regioni Friuli Venezia Giulia, Toscana e Puglia su oltre 7 milioni di assistiti.

I risultati hanno mostrato che, in chi ha contratto il Covid-19, il numero di nuovi ricoveri ospedalieri e di visite mediche nei 6 mesi seguenti l’infezione è raddoppiato come conseguenza del Long-Covid e il numero di prestazioni diagnostiche triplicato. Secondo i dati elaborati congiuntamente da Iss e Istat, inoltre, nel 2020 e 2021 sono stati registrati 4752 decessi associati a questa condizione.

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