Nel giorno della storica impresa di Josefa Idem che a 48 centra la sua ottava olimpica su otto partecipazioni ai Giochi, lo sport toscano (e grossetano in particolare) applaude una sua intramontabile campionessa. Alessandra Sensini non è andata a medaglie a Londra ma la sua carriera e le gioie che con i successi ha regalato allo sport italiano valgono molto di più. Si è chiusa con un nono posto l’avventura a cinque cerchi della velista maremmana. Probabilmente per lei non ci sarà un'altra Olimpiade. A Rio, tra quattro anni, il windsurf difficilmente ci sarà a meno che le azioni legali promosse contro la decisione del Cio di sostituirlo con il kiteboard dovessero avere successo. Ma lei andrà comunque avanti ripartendo ancora una volta a 42 anni: del resto rimane ancora tra le prime dieci veliste del mondo.
Difficoltà londinesi Il nono posto è stato il peggiore risultato di sempre all'Olimpiade per la Sensini ma, proprio per la sua sfavillante carriera, nessuno può sentirsi in grado di imputarle alcunché: a Barcellona '92, era poco più di una ragazzina ed aveva esordito con un settimo posto prima di inanellare una sfilza di medaglie tra Atlanta (bronzo), Sydney (oro), Atene (ancora bronzo) e Pechino (argento). Ma a Londra l'impresa non c'è stata. Troppo il divario accumulato in una settimana sfortunata di regate segnata sin dall'inizio dallo scarso feeling con i materiali, specie la tavola che ha provato a cambiare, nella specialità a lei cara della RS:X. Una settimana lunga per la Sensini, come testimoniano le sue parole dell’immediato “post-medal race”: «Per fortuna che è finita – ha detto, senza nascondersi dietro l’età e il dover gareggiare contro avversarie mediamente più giovani di 10-15 anni – Tutte molto brave, hanno meritato, ma questa volta sono venuta meno io. Non ho reso secondo le mie possibilità, non c'è mai stato il giusto feeling con la tavola, è stata una settimana da incubo».
Nessuna ipotesi di ritiro La velista grossetana però non si ferma qui. Se qualcuno pensava che quello di Londra potesse essere il suo passo d’addio sbagliava. Nessuna parola da ex, anche se il primo pensiero ora è per le vacanze. Per lei ci sono comunque i ringraziamenti della Fiv, Federazione Italiana Vela, sul cui sito «Grazie Alessandra». Parole che fanno eco al commendo del presidente Carlo Croce: «Non possiamo che essere grati ad Alessandra per tutto quello che ha fatto per la vela italiana. Ha comunque voluto provarci – ha detto – e non essere riuscita a ottenere un risultato non è un dramma. Molte delle ragazze ora hanno capacità che prima aveva solo lei. Penso che a una come Alessandra – ha proseguito – si debba solo dire grazie per tutto ciò che è stata in grado di fare nella sua incredibile carriera. È stata fantastica. E non finirà qui di certo».