Congratulazioni e auguri di buon lavoro da parte della Cia Toscana al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani, all’intera giunta regionale ed in particolare all’assessore all’agricoltura, caccia (e politiche per la montagna e politiche per il mare) Marco Remaschi.
«Confermiamo la nostra disponibilità – sottolinea il presidente della Cia Toscana, Luca Brunelli – per un’ampia collaborazione, impegnandoci, fin da ora, a partecipare alle occasioni di confronto, di consultazione e di concertazione che verranno promosse dalla Giunta e dal Consiglio Regionale nel corso della Legislatura. Sarà un lavoro particolarmente impegnativo – aggiunge Brunelli – è prioritario far ripartire lo sviluppo, gestire il cambiamento garantendo la coesione sociale, rilanciare la competitività del territorio a partire dall’agricoltura e dalle aree rurali».
La Cia Toscana ha già inviato il proprio documento ai membri di giunta e consiglio, dove in sintesi si auspica “Più agricoltura per lo sviluppo della Toscana: ovvero competitività, reddito, coesione economica e sociale, sostenibilità, qualità della vita”.
Per lo sviluppo della Toscana serve più agricoltura, afferma la Cia Toscana. «Con questo spirito – sottolinea Brunelli – rivolgiamo le nostre richieste alla giunta che si è insediata e al consiglio regionale, auspicando che ci possa essere condivisione ed un comune impegno». Far ripartire lo sviluppo, gestire il cambiamento garantendo la coesione sociale, rilanciare la competitività del territorio a partire dall’agricoltura e dalle aree rurali: sono alcune delle scommesse che la Toscana – secondo la Cia – deve affrontare, basando la propria azione su alcune parole chiave.
Intanto la concertazione come volano di sviluppo: la concertazione, troppo spesso considerata come un peso o un rito burocratico, è stata in realtà la chiave di volta dei risultati della Legislatura. La concertazione è un metodo per rendere efficace ed efficiente il processo decisionale e condivisi i percorsi attuativi delle decisioni assunte, rappresentando ed interpretando la complessità dei processi sociali e delle sue specificità.
Governare il cambiamento: le riforme sono macchine che bisogna saper guidare; alla politica, agli Assessori della nuova Giunta, spetterà il difficile compito di gestire il processo di riordino amministrativo avviato, il cui esito non è scontato ed avrà comunque conseguenze decisive sulle prospettive di sviluppo della Toscana.
Agricoltura come “benzina verde” dello sviluppo: promuovere nei fatti la centralità dell’agricoltura come fattore chiave delle politiche di sviluppo, significa rilanciare tutte le politiche economiche (industriali, di distretto, per l’internazionalizzazione) in grado di creare filiere economiche integrate finalizzate alla piena valorizzazione delle produzioni agricole toscane, .
Territorio come destino: il territorio è il principale valore della Toscana e fattore di produzione essenziale per l’agricoltura. Occorre unire tutela e valorizzazione, creando le condizioni per la competitività del territorio, sul piano delle politiche sociali, ambientali, sanitarie e delle infrastrutture, dando piena “cittadinanza” alle economie ed alle popolazioni delle aree rurali.
Pochi obiettivi con tempi certi – «In Toscana non partiamo da zero – commenta il presidente Cia Brunelli -, le opzioni strategiche fondamentali relative alle politiche per l’agricoltura e le aree rurali sono state elaborate nel vivo del quotidiano confronto con il Governo e le istituzioni della Toscana. La scommessa del prossimo futuro riguarda soprattutto l’attuazione di queste strategie, sia attraverso la piena utilizzazione delle opportunità derivanti dalle risorse UE, che facilitando i percorsi di sviluppo ed il dinamismo. All’attenzione dei candidati e delle forze politiche vogliamo pertanto proporre non un libro dei sogni, né un ridondante programma di legislatura, ma alcuni precisi e immediati obiettivi da perseguire e realizzare nell’arco dei prossimi 1-2 anni, come condizione per dare impulso e slancio alla ripresa dell’economia delle aree rurali a partire dall’agricoltura».
COMPETITIVITÀ DELL’AGRICOLTURA – Il comparto agricolo, nel contesto di crisi generalizzata dell’economia di questi anni, ha mostrato una certa tenuta; ma anche un progressivo aggravamento della crisi di alcuni comparti produttivi, mentre conferma la sua debolezza strutturale l’agroalimentare toscano. A peggiorare la situazione la pressione faunistica (ungulati e predatori), le sempre più frequenti calamità ed alcune scelte sbagliate di politica fiscale a livello nazionale (a partire dall’IMU).
SVILUPPO DELLE AREE RURALI – Le politiche per lo sviluppo delle aree rurali non possono essere identificate o confinate alla sola attuazione del PSR. Occorrono strategie di valorizzazione di tali aree che chiamano in causa soprattutto scelte relative alle infrastrutture ed ai servizi, che debbono garantire pari dignità ed opportunità ai cittadini ed alle imprese delle aree rurali. In particolare attraverso infrastrutture diffuse (viabilità, logistica. Banda larga); servizi e welfare e con la valorizzare le diverse agricolture toscane.