Si è conclusa a notte inoltrata con un voto unanime la seduta straordinaria, e congiunta, dei consigli comunali di Livorno e Collesalvetti riuniti per ribadire il no alla chiusura dello stabilimento Eni di Stagno in vista del tavolo ministeriale previsto per domani tra istituzioni e sindacati. Il documento, votato all’unanimità, fissa tre punti fondamentali: «Mantenere il polo Eni di Livorno», evitando così vendita o trasformazione in magazzino stoccaggio; «Richiedere a Eni e al Governo un piano industriale serio»; e infine «Mantenere la piena vocazione industriale e produttiva dell’area, in un momento in cui questo territorio non può sopportare una ulteriore riduzione di posti di lavoro».
Livorno e Collesalvetti contro la chiusura dello stabilimento Eni In apertura di consiglio, davanti ai lavoratori e le rsu di Eni e una rappresentanza anche di Trw, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin ha ribadito che non esiste trattativa con Klesch per la vendita dello stabilimento, mentre Lorenzo Bacci, sindaco di Collesalvetti, ha sottolineato come gli unici interlocutori debbano rimanere Eni e lo Stato. Poi è intervenuto anche l’assessore regionale al Lavoro, Gianfranco Simoncini, che ha parlato della necessità di aprire un tavolo nazionale sull’emergenza occupazionale di Livorno, una delle province della Toscana insieme a Massa più colpite dalla crisi.