«Quando il compagno Claudio Seriacopi ha notato che l’acqua piovuta incessantemente nelle ultime settimane era filtrata nella teca si é messo a piangere». Così La Nazione riporta la notizia del danneggiamento della storica bandiera con la falce e il martello del 1921 che sventolava al teatro Goldoni di Livorno per la nascita del Partito Comunista. Il vessillo risulta oggi rovinato da infiltrazioni di acqua perché la teca artigianale dove si trova il prezioso e simbolico cimelio non è adatta a proteggerlo.
Il significato simbolico La bandiera è il simbolo della nascita del Pci, nato dalla scissione con l’allora Partito Socialista al Congresso del Teatro Goldoni di Livorno del 1921. 93 anni dopo – in una città passata dopo 70 anni circa dal centrosinistra al M5S con il sindaco Nogarin -, arriva un altro duro colpo per chi ha sempre sventolato la bandiera rossa del proprio credo politico in terra labronica. Almeno dal punto di vista simbolico. Per quanto riguarda il restauro della bandiera, sono già state contattate specializzate squadre di restauratori che arriveranno a Livorno da Viterbo mentre il presidente dell’associazione nazionale che raggruppa tutte le fondazioni Ds Ugo Sposetti, arrivando a Livorno, «si é preso l’impegno – anche economico – per sistemare quel drappo al quale sembrano ormai rimaste appese le uniche speranze dei compagni livornesi che assistono impotenti allo smantellamento della sinistra dura e pura sotto i colpi dell’avvento renziano», come riporta ancora La Nazione (leggi).
La crisi della sinistra a Livorno E la bandiera rossa, a Livorno, non sventola più. Il “dramma” del vessillo del Pci è il simbolo di un centrosinistra labronico si interroga sul suo momento che, dopo lo shock delle amministrative cittadine, vede adesso nella fase congressuale il dimezzarsi degli iscritti e, sostanzialmente, lo sgretolarsi di una base rossa stabile e forte nel territorio. La bandiera «è un pezzo di storia che i compagni non vogliono assolutamente perdere; soprattutto i livornesi alle prese con un partito che deve fare i conti con la bruciante sconfitta alle elezioni amministrative e che è messo a dura prova da un congresso territoriale che non è partito certo con il piede giusto. Sarà fatto di tutto per salvare questo drappo che ha attraverso mille battaglie e che ora rischia di essere l’ultimo fragile baluardo di una sinistra al vento», conclude La Nazione. Basterà per risollevare la sinistra livornese?