FIRENZE – I prodotti italiani fanno breccia di nuovo all’estero. L’Istat certifica un aumento della domanda nel 2022. Le performance migliori sono di Marche (+82,0%), Sardegna (+61,8%) e Sicilia (+56,0%).

La crescita minore si registra in Basilicata (+0,4%) e Abruzzo (+2,1%). Solo il Molise è in contrazione (-12,1%). In particolare ’aumento delle vendite di articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici da Marche, in particolare, e Toscana e di metalli di base e prodotti in metallo dalla Lombardia spiega per 2,9 punti percentuali la crescita dell’export nazionale; un ulteriore contributo di 1,6 punti deriva dalle esportazioni di prodotti petroliferi raffinati da Sicilia e Sardegna.

All’opposto, la contrazione dell’export di autoveicoli da Abruzzo, Lombardia, Toscana, Molise e Lazio fornisce un contributo negativo di 0,4 punti percentuali alla variazione delle esportazioni. Nell’insieme dell’anno, i contributi maggiori alla crescita su base annua dell’export nazionale derivano dall’aumento delle vendite della Lombardia verso Stati Uniti (+37,0%), Germania (+20,3%), Svizzera (+31,9%), Spagna (+27,7%) e Francia (+13,9%), delle Marche verso Belgio (+345,5%) e Stati Uniti (+155,5%) e dell’Emilia-Romagna verso gli Stati Uniti (+31,2%).

Per contro, apporti negativi provengono dal calo dell’export di Toscana (-14,2%) e Veneto (-9,7%) verso la Svizzera, di Lombardia e Piemonte verso la Russia (rispettivamente -24,5% e -36,7%) e dell’Emilia-Romagna verso il Giappone (-19,6%).