E’ morto questa mattina a Roma Carlo Azeglio Ciampi. Aveva 95 anni. Nato a Livorno nel 1920 è stato Presidente della Repubblica dal 1999 al 2006. E’ stato anche, per 14 anni, governatore della Banca d’Italia e presidente del Consiglio nel 1993. Ricoprì la carica di Ministro del tesoro e del bilancio negli anni ’90, sotto i governi Amato e Prodi. Al momento era anche senatore a vita e governatore onorario di Bankitalia. Livornese doc, frequentò la Scuola Normale di Pisa. Fu presidente sotto i due governi Berlusconi nel 2000 e nel 2005, oltre ai governi “bis” D’Alema e Amato.
La morte di Ciampi Era ricoverato da alcuni giorni nella Clinica Pio Xi di Roma l’ex presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, dopo un peggioramento delle sue condizioni di salute. Lo conferma il professore Andrea Platania, primario Medicina interna, che lo aveva in cura. «Sono con la famiglia – ha affermato Platania – che in questo momento chiede riservatezza». Ciampi è stato uno dei presidenti della Repubblica più benvoluti della storia del nostro paese. Era il senatore a vita più anziano in carica, ma le sue condizioni di salute erano a lungo precarie. Nel 2014 fu ricoverato in seguito a un’embolia polmonare.
I tweet di Renzi e Nogarin A giugno scorso, Ciampi donò alla Normale le onorificenze ricevute da presidente della Repubblica. «L’abbraccio del Governo alla signora Franca. E un pensiero grato all’uomo delle Istituzioni che ha servito con passione l’Italia», ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Matteo Renzi. «L’Italia e l’Europa piangono un grande livornese, un fiero servitore dello Stato. Livorno abbraccia Franca Ciampi», è stato invece il messaggio di Filippo Nogarin, sindaco di Livorno, città natale di Ciampi.
Lutto cittadino a Livorno «Oggi Livorno piange uno dei suoi figli migliori. Carlo Azeglio Ciampi ha rivestito le più importanti cariche pubbliche della nostra Repubblica, con grande capacità e semplicità». Questo invece il comunicato stampa diramato dal Comune di Livorno. «La stessa semplicità che l’uomo ha vissuto nel suo rapporto d’amore con la sua città natale. Non ho avuto la fortuna di conoscerlo di persona, ma due anni fa, ero sindaco da pochi mesi, ho partecipato a Sulmona a una giornata di studi in suo onore – dice il sindaco Nogarin -. La stessa Sulmona dove Ciampi trovò rifugio, dopo l’8 settembre del ’43, per poi da lì, raggiungere a piedi con grande sacrificio Bari, nell’Italia liberata. In Abruzzo ho imparato a conoscere un livornese autentico, un uomo schietto e generoso. Non possiamo che essere onorati di aver avuto un concittadino come lui. E mai come oggi mi sento di rappresentare davvero tutta Livorno nell’abbraccio che porto alla sua famiglia. Oggi è il giorno del dolore ma mi sento di dire da subito che come Amministrazione presto renderemo omaggio a questo grande e semplice uomo come merita. Sarà l’omaggio sincero e dovuto della sua Livorno». Oltre ad essere sempre stato un grande tifoso della squadra amaranto, il grande amore verso la sua città, Ciampi lo ha dimostrato anche nelle diverse visite ufficiali che ha fatto a Livorno da Presidente della Repubblica. Ha partecipato all’inaugurazione del restaurato Teatro Goldoni e del restaurato Palazzo de Larderel e aveva pubblicamente promesso che sarebbe stato presente anche a Porta a Mare, una volta realizzati tutti gli interventi. Infine, conclude la nota, una testimonianza di questo forte legame è stata anche la donazione fatta al Comune della sua preziosa raccolta di stampe antiche “Vedute e immagini della vecchia Livorno” che è andata ad arricchire il patrimonio delle collezioni cittadine.
Anche Pisa si unisce al cordoglio Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi testimonia il lutto della città «Carlo Azeglio Ciampi è stato un grande italiano, un servitore impeccabile dello Stato, un esempio per tutti, per i giovani ai quali sempre parlava. Aveva studiato a Pisa, nella nostra Università, da Normalista. Ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la nostra città. Merita la nostra più grande riconoscenza e una saluto pieno d’affetto».