Cambiano gli incendi, sempre più frequenti, sempre più pericolosi e difficilmente controllabili, deve perciò cambiare e migliorare anche il sistema per prevenirli e combatterli. E’ questa la filosofia di fondo che ispira i Piani specifici di prevenzione antincendi, che sono stati varati dalla giunta regionale per 20 aree della Toscana considerate a rischio. Oggi, a Castiglion della Pescaia è stato illustrato il Piano relativo alle pinete litoranee di Grosseto. Un piano di cui i Comuni interessati, Grosseto, Castiglion della Pescaia e Scarlino e l’Unione dei comuni Colline Metallifere hanno condiviso finalità e contenuti tecnici, attraverso la firma, avvenuta anch’essa stamani, di un protocollo d’intesa con la Regione. Il documento è stato sottoscritto dai sindaci Antonfrancesco Vivarelli Colonna (Grosseto), Giancarlo Farnetani (Castiglione della Pescaia), Francesca Travison (Scarlino), dal presidente dell’Unione dei comuni Marcello Giuntini (sindaco di Massa Marittima), oltre che dall’assessore regionale a agricoltura e foreste Marco Remaschi.

L’assessore Remaschi: «Fenomeno sempre più grave in tutta l’area Mediterranea» «Il bosco – ha sottolineato l’assessore Remaschi – è un bene fondamentale per la nostra regione e, per proteggerlo, dobbiamo imparare a governare meglio il fenomeno degli incendi che sta diventando sempre più grave in tutta l’area Mediterranea. I cambiamenti climatici in atto con fenomeni estremi quali ondate di calore frequenti e giornate di fortissimi venti e, in parallelo, le mutate condizioni delle superfici forestali, sempre più soggette a fenomeni di abbandono, hanno reso pressante anche per la Toscana la necessità di intervenire specie nelle aree considerate a più alto rischio.  Di fronte infatti a eventi così violenti (basti pensare a quanto avvenuto sul Monte Serra meno di un anno fa) la lotta attiva dell’ Organizzazione antincendio, per quanto tempestiva e efficace,  non basta: occorre  una prevenzione mirata. Di qui il varo dei piani i cui interventi, su una porzione comunque limitata della superficie boscata, serviranno a contenere gli incendi boschivi per numero e estensione e a salvaguardare l’incolumità pubblica e l’ambiente naturale».

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I piani di prevenzione incendi Nel 2018 Regione Toscana ha attivato un finanziamento di 450.000 euro per la realizzazione di 20 piani specifici di prevenzione AIB (antincendi boschivi), nelle aree più a rischio del territorio regionale, quali le pinete costiere, il comprensorio del Monte Serra e le aree interne più colpite dal fenomeno. Sulla base di una serie di dati ricavati da analisi storiche, meteo, morfologiche, fisiche dei comprensori boscati ritenuti a rischio, il Piano individua i punti strategici e le azioni per limitare intensità, severità ed estensione delle fiamme, permettendo alle forze di spegnimento di intervenire in sicurezza a difesa delle abitazioni e a salvaguardia dell’ambiente forestale. Naturalmente tutte queste misure di prevenzione funzionano solo se si accordano con la partecipazione attiva della cittadinanza.

Il piano di prevenzione delle pinete litoranee Il piano interessa una superficie di circa 3.637 ettari, in cui il bosco rappresenta circa il 73% del totale. E’ un’area a forte rischio, soprattutto per l’elevata presenza di insediamenti abitativi ed attività turistico ricettive (camping, aree di sosta, parcheggi, accessi al mare) immerse in una superficie forestale rappresentata per lo più da pino domestico e marittimo con la presenza di un fitto sottobosco. Altissime concentrazioni di residenti e turisti si trovano a vivere continuativamente a contatto con il bosco e in molti casi all’interno del bosco. Gli interventi previsti dal piano riguardano un totale di 536 ettari, pari al 15% della superficie del Piano. I principali interventi riguardano la realizzazione di fasce parafuoco di protezione: si tratta della creazione, su circa 225 ettari, di aree ristrette tra il bosco e le aree urbanizzate dove la riduzione della vegetazione è funzionale a ridurre il rischio di incendi e a contenerli. Sono inoltre previste azioni di gestione forestale che prevedono l’eliminazione di pini deperienti e morti in piedi, per favorire l’evoluzione naturale del bosco misto di latifoglie. Interventi più marginali riguardano infine l’adeguamento e la sistemazione della viabilità forestale e dei viali parafuoco.

Gli incendi nel grossetano L’andamento degli incendi in quest’area rispecchia  le condizioni meteo e presenta quindi un andamento discontinuo: su un totale di 426 incendi registrati nella provincia di Grosseto negli ultimi dieci anni (per un totale di 925 ettari di bosco distrutti), spiccano, in negativo,  il 2012 con 85 incendi  che hanno interessato 347 ettari di bosco e il 2017, 114 incendi per 225 ettari; nel 2018 si sono registrati 18 incendi per poco più di 20 ettari. In alcuni casi gli incendi sono risultati particolarmente pericolosi per la vicinanza alle aree abitate: l’incendio di Marina di Grosseto dell’agosto 2012 che ha percorso 55 ettari e minacciato aree a campeggio, quello di Castiglion della Pescaia del 4 luglio 2017 (80 ettari di estensione con pericolo per abitazioni e campeggi), infine quello del 16 luglio a Marina di Grosseto, piccolo per estensione (meno di due ettari) ma violento e con fiamme altissime (12 metri) che ha gravemente minacciato la pubblica incolumità e danneggiato case e veicoli.