Ricordate il famoso matrimonio indiano andato in scena nel dicembre 2015 a Firenze che tante polemiche comportò per un utilizzo di fatto esclusivo di Piazza Ognissanti? Ebbene, a distanza di tempo, oltre a portare nelle casse di Palazzo Vecchio un indotto economico, fra affitto del luogo e incasso per soldi spesi dagli ospiti in città, una cifra vicina al milione di euro, vanno ufficialmente aggiunti 60 mila euro che la famiglia Mehta, come il celebre direttore d’orchestra, ha messo a disposizione per finanziare il restauro della fontana presente in Piazza Santa Croce. La presentazione del completamento dei lavori di restauro sono stati effettuati questa mattina dal sindaco Dario Nardella. «Sono molto contento di questa realizzazione perchè è il frutto di una collaborazione, il comune, la città, e la famiglia Mehta che ha scelto Firenze per il matrimonio dei loro figli – ha raccontato il sindaco Nardella – Un matrimonio nel segno della bellezza, della storia. Credo che siano gesti di grande attenzione verso la nostra città, che si concretizzano attraverso questa donazione che ci consente di restaurare la bellissima fontana di Santa Croce, 60 mila euro di investimenti che abbiamo gestito con l’ufficio di belle arti del comune, con la collaborazione del quartiere. Voglio anche ricordare che questa fontana rientra nel progetto di restauro di tutte le fontane principali della città. Abbiamo già restituito ai fiorentini le fontane di piazza Santissima Annunziata, e dopo questa fontana inizieremo i lavori di restauro della bellissima fontana del Nettuno dell’Ammannati, che Cosimo I dei Medici volle per Firenze. Non è vero che solo Roma ha le belle fontane in Italia, anche Firenze ce l’ha, poche ma bellissime. Piano piano le stiamo tutte riportando al loro splendore, facendole anche funzionare».
L’appello: «Tutte le città d’arte si mettano insieme per una grande campagna italiana verso investitori stranieri» L’occasione per presentare il completamento dei lavori di restauro della Fontana di Piazza Santa Croce, è servita al sindaco Nardella anche per lanciare un appello. «Il ministro Franceschini a più riprese ha detto di non essere del tutto soddisfatto dello sfruttamento della pratica dell’art bonus – ha puntualizzato il primo cittadino di Firenze -. Dobbiamo fare di più e ritengo che sia necessario che tutte le città d’arte, da Roma a Venezia, a Firenze, a Napoli, a Palermo, si mettano insieme per una grande campagna italiana, nazionale, verso investitori stranieri per utilizzare la formula dell’art bonus per il nostro patrimonio culturale. Dovremo riuscire a sensibilizzare il mondo delle imprese. Io per tanto tempo ho sentito giustamente imprenditori lamentarsi del fatto che in Italia non avevamo delle norme capaci di offrire una defiscalizzazione molto interessante per il restauro del patrimonio. Ora abbiamo queste norme e quindi credo che ci siano tutte le condizioni per farlo».