«Non vi è alcuna certezza che lo Stato intervenga, e, ove intervenga, non vi è certezza circa le modalità di tale intervento e l’importo». Lo scrive il cda di Mps nel prospetto all’aumento di capitale. L’aiuto di Stato, viene aggiunto, potrebbe essere «condizionato a una previa ‘condivisione degli oneri’ da parte degli azionisti e di coloro che hanno sottoscritto titoli di debito subordinato o di capitale ibrido». L’aiuto di Stato sarà necessario nel caso in cui fallisca il piano da 5 miliardi per la ricapitalizzazione sul mercato.
Aiuto di Stato unica alternativa Che l’aiuto di Stato sarebbe l’unica alternativa in caso di fallimento dell’operazione di mercato, quindi della conversione dei bond e dell’aumento di capitale, lo conferma il passaggio in cui il cda spiega che «non sono allo studio operazioni di mercato alternative rispetto» a quella in atto. «Il Consiglio di amministrazione – viene aggiunto – ha, infatti, ritenuto altre operazioni non idonee alle esigenze della Banca».