Sono iniziati i lavori al centro Ex3 di Gavinana per accogliere il Memoriale italiano di Auschwitz, opera d’arte contemporanea collocata nel l’ex campo di sterminio e poi smantellata, che ha trovato una nuova casa a Firenze. Il costo del cantiere, un milione di euro, è stato finanziato dalla Regione. L’opera sarà inaugurata la prossima primavera. Il Memoriale è già arrivato in città ed è al momento sottoposto ad un restauro da parte dell’Opificio delle Pietre Dure grazie ad un finanziamento della Fondazione CR Firenze. “Siamo lieti – ha dichiarato il sindaco Dario Nardella – che proprio nell’anno in cui ricordiamo l’orrore delle leggi razziali questa straordinaria opera d’arte stia per tornare visibile a tutti, monito contro le atrocità della seconda guerra mondiale e di tutta la barbarie umana. Il Memoriale stava per essere smantellato e dimenticato e abbiamo fortemente voluto che fosse portato qui: Firenze, medaglia d’oro della Resistenza, è il luogo ideale per parlare di memoria ma anche di futuro, di pace, di vita”.

L’iniziativa Il progetto per l’installazione del Memoriale prevede la completa ristrutturazione dell’Auditorium Ex3 da parte dei Servizi tecnici del Comune mediante la realizzazione, all’interno della sala espositiva principale, dell’altezza utile interna di oltre 11 metri, di un solaio che la divida orizzontalmente in due parti in modo da raddoppiare la superficie espositiva. All’area museale si accederà dall’ingresso su Viale Giannotti. Nel prossimo futuro, a completamento dell’idea progettuale, è prevista per il piano terreno dell’edificio la definizione di un allestimento museale con attività didattiche che prevede un ulteriore finanziamento da parte della Regione Toscana e impegno per la gestione da parte del Comune con la collaborazione di Aned. Contestualmente ai lavori all’Ex3 il Memoriale, usurato da troppi anni di conservazione in un ambiente non ottimale in Polonia, sarà restaurato grazie l’intervento dell’Opificio delle Pietre Dure e grazie alla messa a disposizione da parte di Firenze Fiera di un locale sufficientemente grande per ospitare l’opera durante il restauro, finanziato da parte della Fondazione Cassa Di Risparmio di Firenze con un ‘contributo in opera’ nell’ambito della normativa sull’Art Bonus. Questa operazione sul Memoriale rappresenta un caso eccezionale di restauro di un’opera di arte contemporanea, considerate sia le grandi dimensioni che le sue caratteristiche multimediali intrinseche.

L’importanza della memoria “L’avvio dei lavori per la realizzazione del memoriale – ha ricordato la vice presidente della Regione Monica Barni – mette fine alla tormentata vicenda di questo monumento ed è la migliore risposta, a ottant’anni dalle leggi razziali fasciste, a chi cerca di cancellare la storia e la memoria della deportazione e il modo migliore per celebrare chi lasciò la vita nei campi di sterminio nazisti. Nel 2013, quando l’allora presidente dell’Aned Gianfranco Maris ci scrisse chiedendoci di salvare il Memoriale, noi ci dichiarammo disponibili ad accoglierlo. E così abbiamo fatto. La Toscana ha avuto un ruolo importante nella Resistenza pagando un tributo di sangue altissimo all’occupazione nazifascista. Furono più di 1.800 i deportati toscani nei campi di sterminio. L’apertura del Memoriale a Firenze è un dovere civile e umanitario. Il nostro impegno istituzionale ed economico per tenere viva la memoria si rafforza e cresce. Lavoriamo da molti anni sul consolidamento della rete regionale della memoria e lo facciamo con progetti e iniziative come il treno della memoria, che porterà ad Auschwitz, nel gennaio 2019, dopo un lavoro preparatorio di oltre un anno, 480 studenti di quarta e quinta superiore. Un’esperienza straordinaria per migliaia di ragazze e ragazzi toscani. Coltivare una vaccinazione contro la violenza, contro la sopraffazione, è un investimento importantissimo per la Toscana”.