Papa Francesco stava ancora chiudendo la Porta Santa, che già era scoppiata la solita polemica a capocchia sui numeri del Giubileo straordinario della Misericordia.
Gli albergatori romani, che al momento dell’annuncio già si leccavano i baffi aspettando migliaia di prenotazioni in più, hanno infatti espresso tutta la loro delusione ed irritazione di fronte al fatto che il numero di arrivi e pernottamenti nel corso del 2016 è stato sostanzialmente lo stesso del 2015 e dunque l’effetto Giubileo non c’è stato. O, comunque, non è transitato dagli alberghi, ma si è magari concentrato su appartamenti, bed&breakfast ed istituti religiosi che fanno ospitalità.
E questo, in una contingenza mondiale che vede il turismo mondiale crescere del 3-4% ogni anno (tendenza che si prevede costante almeno fino al 2030) si traduce sostanzialmente in un flop, perché vuol dire che la capitale d’Italia non riesce a cogliere tutte le opportunità di una fase così positiva.
Ma la cosa più interessante è stata la immediata risposta arrivata dal Vaticano, che in sostanza ha detto: se avessimo voluto portare milioni di pellegrini a Roma, non avremmo aperto 10 mila porte sante in tutto il mondo ed il Papa non sarebbe andato ad inaugurare il Giubileo della Misericordia a Bangui, nella Repubblica Centrafricana, ma lo avrebbe fatto direttamente a San Pietro.
Impartendo in tre righe una lezione di turismo che brucia come uno schiaffo in piena faccia, perché ricorda agli albergatori romani (e non soltanto a loro, ma a tutto il settore) che per attirare persone e fare numeri, e quindi pernottamenti, è necessario costruire un programma di eventi, appuntamenti ed opportunità che abbiano davvero capacità di attrazione turistica. E se invece si sta fermi, con le mani in mano, oppure si perseguono legittimamente altri interessi, i turisti non si sentono “invitati” e dunque non si presentano.
Roma ha avuto comunque i suoi milioni di arrivi e pernottamenti, solo che non c’è stato quell’incremento che si pensava potesse arrivare dal Giubileo della Misericordia, ma – ecco la lezione di turismo – perché nulla è stato fatto per generare flussi turistici specifici. Da parte del Vaticano, perché l’interesse era esattamente opposto, ovvero rinsaldare i legami fra Chiesa cattolica e fedeli sui singoli territori; da parte di Governo, Regione Lazio, Comune di Roma per la consueta disattenzione verso il turismo, che non porta gratificazioni elettorali e dunque è ignorato dai politici; e, infine, neanche gli albergatori romani si sono mobilitati, sicuri che stando fermi, la gente sarebbe arrivata comunque.
Prossimo Giubileo sarà fra 9 anni, nel 2025, e ci sarebbe tutto il tempo per mettere a frutto questa esperienza e questa lezione.