Francesco Macrì, presidente di Estra

AREZZO – Slitta a giungo la decisione, nel merito, sulla decadenza di Francesco Macrì alla presidenza di Estra. L’ex dirigente, infatti, ha rinunciato alla sospensiva al Tar.

Anac aveva dichiarato Francesco Macrì decaduto per la mancanza di un “periodo di raffreddamento” tra le dimissioni da consigliere comunale ad Arezzo e la nomina al vertice di una società “di diritto privato ma sotto controllo pubblico” come Estra, ovvero partecipata da vari Comuni tra cui Arezzo e Siena.

Subito dopo la decadenza dalla carica imposta dall’Authority l’ex presidente si era opposto al provvedimento con un ricorso depositato il 21 gennaio chiedendo l’immediato reintegro. Al sollevamento dalla carica si era opposto anche il Comune di Arezzo reclamando un ruolo non diretto nella proposta di nomina. L’avvocato Gaetano Viciconte, legale di Macrì, ha preferito puntare sul giudizio più rapido possibile nel merito della questione giudicando, visti i tempi brevi prospettati per la decisione nel merito, la richiesta di sospensiva come “ormai superflua”. Il pronunciamento è previsto per la fine di giugno e i primi di luglio.

Terremoto Estra. Macrì non è più presidente. Anac: non poteva essere nominato

“Il centro destra aretino e in particolare il Sindaco Ghinelli – ha commentato Matteo Bracciali, Coordinatore Unione comunale Pd Arezzo – non sono nelle condizioni politiche di fare quella che oggi è l’unica soluzione possibile: sostituire Macrì al vertice di Estra. Il centro destra preferisce il mantenimento degli equilibri interni agli interessi della città e della provincia di Arezzo”.