Riapre ad Arezzo la Fortezza Medicea dopo sei anni di restauri e lo fa con l’evento culturale dell’estate: la mostra “Il Sogno di Theimer” a cura di Vittorio Sgarbi. «Nella nostra terra che vive e ha vissuto di fusione – ha dichiarato il sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli – ospitiamo “Il Sogno di Theimer”, una mostra in cui le grandi opere bronzee del maestro sono protagoniste, al pari della nostra ritrovata Fortezza». Sì perché la Fortezza Medicea riapre il prossimo 24 giugno in occasione della mostra, dopo anni di chiusura al pubblico. Il tunnel di ingresso della Fortezza sarà allestito come galleria di fusione, mentre il Bastione della Spina e il Bastione di Diacciaia ospiteranno le opere tematiche che indagano i miti del mare, come quello della Gorgona e di Arione. «Il richiamo al bronzo etrusco in questa mostra è forte ed esplicito – ha dichiarato il sindaco Ghinelli. Però se mi è concesso sottolineare una mancanza, forte a mio avviso, è quella della nostra Chimera. Resta comunque sempre presente la volontà di tornare alle nostre radici etrusche attraverso l’arte contemporanea».
Theimer dialoga con Piero della Francesca Ma non basta. L’arte di Theimer arriva fino in Piazza San Francesco, nella Galleria Comunale d’Arte Contemporanea, per dialogare con gli affreschi di Piero della Francesca della Cappella Bacci. In piena assonanza con la passione pierfrancescana del curatore Sgarbi e con la visione poetica dell’artista Theimer, al primo piano della galleria saranno ospitati 140 tra oli e acquerelli, gli “appunti di viaggio” e le percezioni atmosferiche raccolte dall’artista nei suoi peregrinaggi. Il dialogo non si ferma alla galleria comunale ma va oltre, fino alle scalinate della Basilica di San Francesco, dove è già stata posizionata una cornice di pietra vuota: «è da riempire con una lampada del maestro Theimer – ha spiegato il dirigente comunale dell’area cultura Roberto Barbetti – . Non una qualunque, ma una lampada a cappello svasato, che riprende la forma dei cappelli alla turca dipinti nella Leggenda della Vera Croce da Piero della Francesca».
Un vortice culturale alla Theimer che prende anche la Giostra del Saracino «Quando il Maestro è venuto ad Arezzo – ha raccontato Ghinelli – si è innamorato della nostra Fortezza. Da subito ha manifestato il desiderio di ambientare lì una mostra con i suoi grandi bronzi. Immagine che onore e lustro per la nostra città. Theimer ha esposto al Forte del Belvedere, al Louvre e nei centri culturali più importanti del mondo. Quello che rende unica questa mostra è che il maestro è stato il primo a voler mettere al centro la nostra Fortezza e la città di Arezzo. Non è un caso che il messaggio di Theimer transiti anche attraverso la festa di popolo più importante di Arezzo: la Giostra del Saracino. È opera sua la meravigliosa lancia fusa che presenteremo domani in Piazza Grande e che arriverà il 22 giugno in Vaticano per essere benedetta da Papa Francesco e ammirata da milioni di persone. Il più bel biglietto da visita per la nostra Arezzo».
Mostra dalla doppia location a ingresso gratuito Questa mostra dalla doppia location sarà visitabile gratuitamente fino al 23 ottobre. “Il Sogno di Theimer” è promossa dal Comune di Arezzo ed ha come sponsor unico l’argentiere aretino Giovanni Raspini, che ad agenziaimpress.it ha raccontato le origini di questa mostra-evento: «Theimer è prima di tutto un grande amico e un grandissimo artista. Quando Theimer e Ghinelli si sono incontrati a Pietrasanta, patria delle fonderie in Italia, città di Botero e Mitoraj, è scattato qualcosa. Quando poi Theimer ha visito la Fortezza di Arezzo, allora lì sì che è scattato l’amore. La Fortezza è il luogo perfetto per ospitare le opere di questo scultore non accademico totalmente contemporaneo. Un luogo ricco di fascino e storia che dopo il restauro è pronto ad ospitare grandi eventi culturali internazionali e tutti gli aretini che negli anni hanno sentito la mancanza di questo monumento simbolo della città».
L’artista Ivan Theimer è nato nel 1944 a Olomouc, in Moravia. Nel 1968 partecipa alla Biennale Internazionale di Bratislava e decide di lasciare la Cecoslovacchia per la Francia dove continua gli studi all’Accademia di Belle Arti di Parigi. Nel 1978 è invitato a partecipare alla Biennale di Venezia nel padiglione francese. Sarà presente ancora alla Biennale nel 1995 per il centenario di Palazzo Grassi. Le mostre personali e collettive si susseguono in Europa, soprattutto in Francia, Italia, Svizzera, Germania e nella Repubblica Ceca e culminano nella grande antologica a lui dedicata nel 1996 al Belvedere del Castello di Praga. Tra le mostre più recenti in Italia si ricordano la grande mostra a Palazzo Reale a Milano del 2007, la personale al Giardino di Boboli e a Palazzo Pitti a Firenze nel 2008. Numerose le sculture commissionate per gli spazi pubblici: in Francia ricordiamo i tre obelischi di bronzo per il Palazzo dell’Eliseo (Parigi) e il monumento commemorativo della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino per il bicentenario della rivoluzione francese (Parigi, Champs de Mars). In Germania ha realizzato sculture monumentali per le città di Kassel, Marburgo, Amburgo, Fulda e Gelsenkirchen. E ancora un monumento a Uhersky Brad, in Moravia, e una fontana monumentale per Olomouc, sua città natale. In Italia, dopo avere lavorato a Foligno, per Il Sentimento del Tempo, ha recentemente terminato la realizzazione dell’altare, dell’ambone e della cattedra vescovile per la basilica di Massa Marittima. Si è inoltre dedicato alla scenografia per l’Opera di Goteborg, in Svezia, per la quale ha creato le scene del Barbiere di Siviglia di Rossini, del Don Giovanni di Mozart e della Cenerentola di Rossini.