Per il segretario del Pd Toscana, Dario Parrini, Uncem (e Legautonomie), sono centri superati, hanno un costo e bene farebbero a confluire in Anci. La posizione, però, ha sollevato un coro di no proprio dei sindaci montani e delle aree rurali toscane. «Sono certa che al segretario regionale del Pd Parrini non sfugge che la fusione di un’associazione rappresentativa di comuni montani, come l’Uncem, con un’associazione importante come l’Anci, non si decide a tavolino ma, eventualmente, con un congresso» ha sottolineato Carla Benocci, sindaco Pd di Sorano, in provincia di Grosseto. «A decidere – ha continuato – non può essere il segretario di un partito, per quanto forte e radicato nel territorio, ma i sindaci dei Comuni soci dell’Uncem e le Unioni dei Comuni montani. Non vorrei che questa grande corsa verso le fusioni – ha proseguito la prima cittadina – facesse dimenticare proprio al Pd che le decisioni, anche per quanto riguarda le fusioni di Comuni, si prendono dal basso e si affidano, in questo caso, ai cittadini attraverso referendum, non ad altri».
Vagaggini (sindaco Piancastagnaio): «A decidere sia un congresso» Sulla stessa linea d’onda altri due primi cittadini, il sindaco di Pitigliano, Pier Luigi Camilli, e il sindaco di Magliano in Toscana, Diego Cinelli. «Qualunque decisione sul futuro dell’Uncem – affermano- è esclusiva competenza e responsabilità di quanti, Comuni e Unioni dei Comuni Montani, ne sono aderenti. Si tratta di scelte, rispetto anche ad ipotesi di fusione, che vanno prese liberamente senza condizionamenti o pressioni di sorta e coinvolgendo tutti i sindaci e i presidenti interessati». Lo ribadisce anche Luigi Vagaggini, sindaco di Piancastagnaio: «Non so se fondere Uncem con Anci sia oggi una priorità e, soprattutto, se possa risultare utile per i Comuni. In ogni caso a decidere potranno essere solo gli organi di Uncem e, magari, un congresso. Non credo che sia compito questo della politica».
Macchietti (Pd Cetona): «Dai Comuni non è stata espressa la volontà di rinunciare a questa forma di rappresentanza» Una linea che sposa anche Marco Macchietti, il segretario Pd dell’unione comunale di Cetona: «Sono completamente in disaccordo con il segretario Parrini, perché non sono centri di costo dello Stato, ma libere associazioni, e per fortuna le associazioni non si possono sciogliere nè per legge, nè tantomeno per decreto. Sono dunque gli associati, cioè i Comuni, e non il Parlamento o la segreteria regionale del Partito democratico a deciderne le sorti, e visto che non mi pare sia stata dai Comuni espressa la volontà di rinunciare a questa forma di rappresentanza, il discorso può utilmente chiudersi qui».
“Orgoglio Comune”, il 12/3 i piccoli Comuni si ritrovano a Volterra Anche per questo sabato 12 marzo i piccoli Comuni si ritroveranno a Volterra per un’iniziativa “Orgoglio Comune”, fortemente voluta dal sindaco della città etrusca Marco Buselli e organizzata insieme all’Associazione Comuni Dimenticati e al portale di informazione toscana agenziaimpress.it. « Dobbiamo dire basta al tentativo in atto di mortificare le comunità locali con tagli e una deleteria volontà di accorpare e accentrare sempre e solo sulla base dei numeri» è il commento del sindaco Buselli. Durante l’iniziativa, a cui sono stati invitati 5700 sindaci italiani, si parlerà di sanità pubblica, di identità e territorio oltre che delle fusioni dei piccoli comuni.