«In un periodo in cui i cittadini si sentono sempre più lontani dalla politica, ma soprattutto dai politici e dal politichese, mantenere una amministrazione dedicata non è un lusso che Castellina Marittima non può permettersi, anzi è un bisogno ed una necessità imprescindibile per mantenere la propria identità di comunità, come anche la scuola, le associazioni, la “piazza”, la chiesa, la farmacia, la posta». Comincia così la nota della lista civica “Per Castellina” in cui propongono una mozione a difesa del proprio Comune, dichiarandosi contrari alla fusione con il paese di Riparbella proposta dalla maggioranza. Proprio come già i consiglieri di minoranza dell’altro comune avevano fatto gli scorsi giorni. La mozione riguarda il referendum, non ancora indetto ufficialmente dalla Regione, ma che sarà probabilmente svolto nella seconda metà di aprile, in concomitanza con le elezioni comunali in alcuni importanti città:.
Diffidenza verso la Regione Toscana «I consiglieri di minoranza Rossi, Lenzi e Lorenzini – prosegue la nota – vedono con diffidenza l’atteggiamento della Regione Toscana, che si è dimostrato a loro avviso poco democratico in occasione della ultimissima vicenda della fusione Abetone-Cutigliano, il non rispetto cioè della volontà popolare dei cittadini di uno dei paesi, Abetone, dove i cittadini hanno votato compatti “no alla fusione”. La richiesta della mozione è una chiara presa di posizione, rivolta alla maggioranza ed all’amministrazione comunale, contro eventuali, a questo punto possibili, atteggiamenti del consiglio regionale contrari alla volontà dei cittadini, anche di uno solo dei due paesi coinvolti. Perché differentemente come era accaduto nella vicenda della fallita fusione tra Campiglia e Suvereto, dove la maggioranza dei Suveretani aveva votato per la propria autonomia e la fusione era stata bloccata?A differenza delle grandi città, dove gli sprechi sono enormi e la gente non si conosce nemmeno nel solito condominio, I piccoli comuni hanno sempre avuto i conti in ordine, anche in periodi grigi come questo e non sono certo centri di potere, ma luoghi dove si conoscono di persona e si può parlare con i propri amministratori. Con le loro peculiarità e piccole unicità non rappresentano quindi uno spreco, ma una risorsa per il turismo e per il quieto e semplice vivere! Le fusioni sono soltanto specchietti per le allodole, medaglie da portare al petto per politicanti in cerca di carriera: ma andiamo a cercare altrove le vere fonti dello spreco e del malgoverno..”Niente paura! Saranno i cittadini a scegliere” assicurava la maggioranza di Castellina durante la sua campagna elettorale dello scorso anno, affermando e sostenendo a più riprese che, nonostante si trattasse di un referendum consultivo, il consiglio regionale non aveva mai disatteso la volontà popolare, anche di uno solo dei comuni coinvolti. Effettivamente le ultime vicende farebbero pensare proprio il contrario agli esponenti della lista civica “se la mozione non verrà approvata e non riceveremo le adeguate garanzie di democraticità nelle scelte, se cioè dall’alto è già deciso tutto, fare il referendum è una assoluta presa di giro per i cittadini, nonché un ennesimo spreco di risorse» conclude la nota .