«L’eclatante risultato della Gran Bretagna nel medagliere di Rio è solo uno degli effetti collaterali di questa trasformazione culturale il cui valore non si misura nel numero di ori ma nell’impatto tangibile sul welfare di una società più dinamica». È uno dei passaggi della lettera – diffusa dall’Ansa e dai principali siti sportivi italiani – che il tre volte campione olimpico del tiro, il fiorentino Niccolò Campriani, ha scritto al sindaco di Roma Virginia Raggi, sostenendo le ragioni della candidatura capitolina ai Giochi del 2024. La prima cittadina capitolina non aveva mai nascosto il suo dissenso per le Olimpiadi nella capitale, tanto che anche il presidente del Consiglio della Regione Toscana, Eugenio Giani, si era fatto avanti proponendo come candidate alternative Firenze e i territori regionali. Proprio dalla Toscana, però, arriva la lettera di Campriani che spinge per Roma 2024.
La lettera di Campriani alla Raggi In realtà sono due le lettere inviate al sindaco di Roma. La prima porta la firma di tutti gli atleti che hanno ottenuto una medaglia a Rio 2016, l’altra è quella del tiratore fiorentino. «Gentile Sindaca, questo Paese ha bisogno di intendere il reale valore della speranza – scrive Campriani -. I giovani hanno necessità di vivere delle opportunità prima ancora di sconfitte o vittorie. Questo è un Paese che ha fatto molti errori, tuttavia da sportivo non riuscirei mai a superare i miei limiti se non accettassi prima la loro esistenza e poi la possibilità che vengano superati con impegno, fatica e sacrificio. Nei miei anni di carriera da Olimpionico ho osservato come edizioni diverse dei Giochi hanno avuto differenti effetti sulla vita sociale della nazione ospitante. A tal proposito voglio condividere con lei una mia testimonianza della legacy di Londra che ho avuto la fortuna di vivere durante i miei anni di Master a Sheffield nel 2013 e 2014. Ho ancora negli occhi le centinaia di famiglie che si riunivano ogni sabato mattina nello spazio verde di Encliffe Park per correre insieme la 5 km settimanale – prosegue Niccolò Campriani -. Ciascun partecipante veniva munito di un braccialetto magnetico per registrare automaticamente il tempo totale. Ognuno poteva monitorare il proprio trend di miglioramento sul sito del Comune e collezionava orgogliosamente le magliette celebrative consegnate in omaggio al traguardo della 10ma, 50ma o 100ma corsa. Londra 2012 è stato soprattutto il veicolo per portare lo sport nelle scuole primarie e secondarie Inglesi: le attività sportive sono state integrate con i programmi accademici in modo serio e armonioso. L’eclatante risultato della Gran Bretagna nel medagliere di Rio è solo uno degli effetti collaterali di questa trasformazione culturale il cui valore non si misura nel numero di ori ma nell’impatto tangibile sul welfare di una società più dinamica – conclude il tiratore fiorentino -. Ci dia la possibilità di assumerci da giovani atleti e buoni cittadini le responsabilità che la passione e i sogni ci hanno attribuito».