SIENA – “Se avrete piacere di sostenermi ve ne sarei grata”. Un passaggio contenuto nella lettera di Francesca Stella, candidata al Consiglio comunale nella lista Pd a sostegno di Anna Ferretti.
Nulla da eccepire se non fosse che la mail, utilizzando l’indirizzo di lavoro, è indirizzata ai suoi studenti, in quanto docente dell’istituto Bandini di Siena. “Penso che avere eventualmente una persona dell’istituto in Consiglio comunale o anche come riferimento per la futura sindaca, possa essere utile anche ai fini dell’attenzione e degli sviluppi futuri che potrà avere non solo la nostra scuola ma anche la nostra bellissima città e il suo territorio”, prosegue Stella.
Immediata la polemica politica, scaturita dalle dichiarazioni di Lorenzo Rosso, che ha divulgato la vicenda. “Sono stato contattato da alcuni familiari di studenti delle quarte e quinte classi dell’Istituto Bandini di Siena che ieri, increduli, hanno ricevuto nelle loro email istituzionali la propaganda elettorale con invito a votarla, della professoressa Stella, candidata nelle liste del PD alle prossime comunali, inviata dal suo indirizzo istituzionale scolastico.Una vicenda incredibile che non può passare sotto silenzio”, evidenzia il dirigente di Fratelli d’Italia, che poi aggiunge: “Stiamo valutando di presentare un’interrogazione parlamentare per fare luce sulla grave vicenda”.
A distanza qualche ora sono arrivate le scuse della professoressa. Sempre via mail, aziendale: “Ho commesso questa ingenuità perchè credo profondamente che la politica non sia un “luogo” per l’affermazione personale, ma un agire per mettersi al servizio della collettività. Il mio scopo era sinceramente questo. Ad ogni modo non voglio assolutamente giustificarmi”.
Le scuse erano arrivate a metà mattina in una mail inviata ai colleghi. Poi erano state veicolate anche al segretario comunale Massimo Roncucci. L’esponente Dem non si è tirato indietro e ha ricambiato con la difesa della propria tesserata. “Ha chiesto scusa e si è assunta le sue responsabilità verso le istituzioni scolastiche. Si è trattato di uno sbaglio dettato anche dalla sua personale ingenuità e compiuto in piena autonomia. Evitiamo, tuttavia, le facili strumentalizzazioni in una campagna elettorale dove assistiamo ogni giorno a forzature del quadro che regolamenta la propaganda elettorale”, ha concluso Roncucci. Forse, il punto esclamativo.