Mille e ottocento sono stati i migranti ospitati tra il 2011 e il 2013 in Toscana, con un modello di accoglienza diffuso affidato al volontariato e agli enti locali. «Altri tremila profughi sono arrivati negli ultimi mesi.- ha spiegato il governatore della Toscana Enrico Rossi nel corso di un evento tenutosi alla Badia di Fiesole – Sono numeri in crescita, ma ancora abbastanza contenuti e sostenibili. Certo, serve una strategia chiara e attiva dell’Europa per affrontare un problema che non potrà che essere in crescita tumultuosa nei prossimi mesi se non si affrontano alla radice i problemi dell’instabilità politica di tutta l’area mediterranea, che per questo dovrebbe essere al centro delle politiche dell’Unione europea».
«L’Ue dimostri vera unione» Il problema dei rifugiati «può essere affrontato in maniera efficace se l’Unione Europea mostrerà qui la sua capacità di essere davvero unione – ha proseguito Enrico Rossi – Invece a Ventimiglia, con migliaia di profughi sgomberati con la forza, si è avuto un vero ‘crollo’ dell’Europa. Io invito ad applicare la clausola umanitaria del regolamento di Dublino». Per il governatore toscano, l’instabilità politica del Mediterraneo «ha bisogno di una risposta che deve tenere insieme l’iniziativa diplomatica e militare da una parte e politiche di accoglienza civile e solidali dall’altra, che coinvolgano tutti gli Stati membri» «L’intervento per fermare l’onda montante del terrorismo fondamentalista spetta all’Onu –ha precisato ancora Rossi – ma concrete politiche di accoglienza per i profughi e chi fugge da situazioni di guerra, povertà e terrore spettano a tutta l’Europa. Alle Regioni deve essere riconosciuto un ruolo nella gestione dell’accoglienza dei migranti, in una logica di condivisione nazionale del problema. Continueremo a fare la nostra parte» ha detto Rossi, rivendicando la bontà del modello toscano di accoglienza basato su piccole strutture diffuse nel territorio. «Lo abbiamo sperimentato quando arrivarono i primi migranti dalla Tunisia, cinquecento, e poi altri 1.300 africani di tutto il continente in fuga dalla Libia – ha concluso il presidente della Regione Toscana -. E’ stata in questo modo un’accoglienza che non ha provocato contrasti e rifiuti fra i cittadini toscani. Anzi, ha sviluppato legami di solidarietà, di collaborazione e amicizia».
La lettera ai Comuni che rifiutano i profughi Ieri nel frattempo il governatore della Toscana ha anche scritto ai 1400 comuni che fino ad oggi si sono rifiutati di accogliere nelle loro strutture gli immigrati arrivati in regione, chiedendo collaborazione e sollecitando una comunicazione piu’ attiva fra territori locali e governo centrale della regione proprio sul tema migranti.