I discendenti viventi in linea diretta maschile, le sepolture individuali di due secoli e ‘storiche reliquie’ finora sconosciute: questi gli elementi che consentiranno di effettuare esami scientifici per risalire al Dna di Leonardo da Vinci, secondo quanto affermano Alessandro Vezzosi, ‘leonardista’ e direttore del Museo Ideale Leonardo da Vinci, e Agnese Sabato, storica e presidente dell’Associazione internazionale Leonardo da Vinci. «Il Dna di Leonardo sembrava solo un’ipotesi o un miraggio, una fantasia per scoop mediatici. Oggi finalmente è una concreta possibilità», si sottolinea in una nota in cui si ricordano gli studi compiuti da Vezzosi e Sabato.
Attesa per il 20 aprile In base a centinaia di documenti inediti i due studiosi annunceranno, il prossimo 20 aprile, «nuove conoscenze per le vicende biografiche dei Da Vinci (antenati e discendenti), avendo corretto molti dati tradizionali; escluso alcuni dubbi circa un’eventuale interruzione nella discendenza (riguardanti per esempio il frainteso di un primo figlio di un padre ottantenne con una moglie già anziana); e infine verificato l’esattezza della linea diretta maschile che mantiene il cromosoma Y, il quale conserva una notevole stabilità e resta sufficientemente invariato, subendo solo piccole mutazioni, anche attraverso quindici generazioni». Tutto ora è pronto, si sottolinea, per entrare nella fase operativa delle indagini scientifiche più innovative che potrebbero rivelare «fondamentali caratteri genetici e fisici del genio». Il Leonardo da Vinci ‘heritage’, si precisa nella nota, non è tanto «un’eredità materiale, quanto culturale, di conoscenza, rispetto e salvaguardia, che induce a non effettuare esami invasivi sulle opere d’arte, a non violare sepolture, a rispettare privacy e protocolli e a difendere luoghi e memorie».