Stilato e approvato, con voto unanime, il programma di lavoro della commissione denominata “In merito a Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Banca Monte dei Paschi di Siena e rapporti con la Regione Toscana” presieduta da Giacomo Giannarelli (M5S). Il documento messo a punto ieri, integrato con le richieste dei commissari, delinea i temi oggetto dell’indagine: avere un quadro conoscitivo in merito alla “Fondazione Mps quale ente di diritto privato che possedeva, nel recente passato, la quota di maggioranza della Banca Monte dei Paschi di Siena e alla sua responsabilità”; alle “caratteristiche della Banca che ne hanno determinato e determinano l’attuale condizione, con particolare riferimento alle vicende relative all’acquisizione della Banca Antonveneta”; ai “rapporti tra Regione, Banca e sue partecipate, tramite un’analisi dei risultati delle indagini della magistratura e un’analisi dei rapporti di servizio e di compartecipazione societaria ancora in essere tra i due soggetti, con particolare riferimento alla sottoscrizione di derivati, servizi bancari e Fondazione Sistema Toscana, Fidi Toscana, Interporto Toscano Vespucci, Firenze Parcheggi, Aeroporto Maremma, Fondazione Toscana Life Sciences e Terme du Chianciano immobiliare Spa”.
Il documento di programmazione La commissione nasce come «inevitabile reazione del Consiglio regionale – si legge nel programma messo formalmente agli atti – in merito all’insieme dei fatti conosciuti come ‘scandalo Monte dei Paschi’, in parte oggetto di procedimenti giudiziari e/o inchieste della magistratura, considerato il gravissimo impatto che tali avvenimenti comportano tuttora sul sistema economico, sociale e sanitario toscano». La commissione promuoverà audizioni con i rappresentanti dei soggetti coinvolti e con gli altri soggetti terzi ritenuti utili ai fini dell’accertamento dei fatti. Se ritenuto necessario, saranno chiamati in audizione anche il presidente della Giunta, dirigenti e assessori con delega alle materie specifiche. Il presidente Giannarelli ha informato i commissari che sta «raccogliendo una serie di documenti pubblici che potranno essere di supporto al lavoro da svolgere». Il materiale che «necessita di liberatoria e che ancora stiamo analizzando – ha aggiunto Giannarelli– sarà reso disponibile al più presto anche per l’acquisizione formale da parte degli uffici».