«Oggi c’è stata un’apertura da parte del Governo a discutere delle nostre proposte». Così il governatore della Toscana, Enrico Rossi, lasciando Palazzo Chigi dove ha preso parte all’incontro tra il Governo e le Regioni per discutere i tagli previsti dalla legge di stabilità che solo nel 2015 peseranno per 4 miliardi. Con la possibilità di arrivare a 6,2 se si sommano i tagli già previsti dai governi Monti e Letta. All’incontro erano presenti tutti i presidenti delle Regioni.
Sulla legge di stabilità «Insisto anche io sull’opportunità di recuperare gli investimenti non spesi – aggiunge – questo può aiutare chi li ha già fatti a pagarli, chi non li ha fatti a spendere. La mia opinione è che il Governo tenta di fare una manovra per la ripresa questa è una decisione importante che ci auguriamo abbia effetti positivi, va sostenuta. Attenti però a non fare una partita di giro: se riprende l’economia ma viene meno l’asset fondamentale, sanità e trasporti, si rischia che la competitività del Paese non vada da nessuna parte. C’è un solo modo per uscirne: fare qualità, riorganizzare; si può risparmiare solo così, mantenendo i servizi e migliorandoli».
Il governatore rilancia Rossi ricorda di aver proposto in questi giorni di passare in Toscana da 21 aziende sanitarie a 3 «e questo consente di eliminare doppioni e organizzare meglio il personale. Tutto questo va fatto in tempi rapidissimi altrimenti nel 2015 non avremo messo a regime questa svolta. L’altro punto – conclude – è che non è scandaloso in questi tempi prevedere qualcosa di più come compartecipazione da parte dei ceti medio alti. In Italia avviamo una sanità che costa poco ed è la migliore d’Europa, lo dicono istituti accreditati, un po’ di meriti li hanno anche le tanto criticate Regioni».