FIRENZE – E’ una new entry, ma l’ingresso è dalla parte sbagliata. La linea Firenze-Empoli-Pisa è tra le 12 peggiori in Italia, secondo il rapporto Pendolaria 2025 di Legambiente. A ottobre è stata il fanalino di coda in Toscana.

“La linea è utilizzata da merci, treni regionali e anche alta velocità, e vi si innesta anche la linea da Siena, che la utilizza da Empoli a Firenze. Inoltre, la linea trova nel nodo saturo di Firenze e nei blocchi alla stazione di Empoli, ulteriori punti deboli uniti a ripetute cancellazioni e ritardi”, si legge nel documento. Niente di nuovo per chi viaggia.

A ottobre anche la Regione aveva inveito contro Ferrovie, tramite l’assessore Stefano Baccelli. “Siamo di fronte al peggior mese da molti anni a questa parte per il servizio ferroviario in Toscana. E sono evidenti le responsabilità sia di Trenitalia che di Rete Ferroviaria Italiana che devono finalmente farsene carico e trovare soluzioni”, aveva detto il responsabile ai Trasporti parlando di ottobre.

Difficoltà evidenziate adesso da Pendolaria, che visto il quadro, non fa sconti neppure a chi amministra il territorio. Il punto debole, secondo il rapporto, è il nodo di Firenze, ormai “saturo”, che ha portato la tratta a “primeggiare” anche su una linea storicamente difficile come la Firenze-Arezzo dove i treni pendolari devono convivere con quelli ad Alta Velocità. La risposta della Toscana è stata il taglio di due linee negli ultimi 11 anni, privando il territorio di quasi 12 chilometri di ferrovie: nel 2013 a essere dismessa fu proprio la Pisa-Pisa aeroporto, sostituita dal contestato Pisa Mover, mentre nel 2020 è stata la volta della Cecina-Saline di Volterra.

Poi c’è il problema dell’arretratezza tecnologica. Mentre sulla Siena-Empoli è in corso l’elettrificazione, anche se con tempi abbastanza dilatati, su altre cinque linee non c’è un progetto di ammodernamento e si viaggia a gasolio: la Faentina, la Borgo San Lorenzo-Pontassieve, la Chiusi-Siena-Grosseto, la Cecina-Volterra e la Lucca Aulla.

Sui treni toscani nel 2023 ci sono stati in media 210 mila viaggiatori al giorno, il 5,9% in più rispetto al 2022. Dato che pone il territorio al quarto posto dopo Lombardia, Lazio e Campania. Rispetto al 2019 i biglietti staccati però sono il 10% in meno. La Toscana è seconda per offerta di treni per chilometro, con 827 corse al giorno, una flotta di 252 convogli, con un’età media di 13 anni, di poco sotto alla media nazionale.

“Il quadro generale del servizio ferroviario regionale toscano mostra una situazione fortemente eterogenea – ha affermato Lorenzo Cecchi, responsabile toscano della mobilità sostenibile per Legambiente -. A fronte di dati ancora positivi per numero ed età dei convogli rispetto alla media nazionale, osserviamo una situazione preoccupante specie su alcune linee come Firenze-Pisa e Firenze-Arezzo. Occorre agire rapidamente con investimenti capillari su servizi e infrastrutture”.

Oltre a dare un affresco attuale Pendolaria, nel documento, offre anche degli spunti per migliorare la situazione. La priorità sono quadruplicare la Firenze-Pisa (l’unico tratto a otto binari è tra San Donnino e Montelupo Fiorentino), concludere rapidamente il raddoppio della Firenze-Lucca e realizzare il passante “lunetta” di Sinalunga.

Poi c’è l’invito ad accelerare sui nuovi sistemi di segnalamento che consentono di far viaggiare i treni in modo più veloce e ravvicinato. Ciò consentirebbe, tra 10 anni, di viaggiare da Firenze a Livorno in trenta minuti. Stesso tempo da Firenze a Lucca, da Montevarchi a Prato e per la circolare del Mugello. Da Firenze a Pistoia invece ne basterebbero dieci.

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