«Sono favorevole alla legalizzazione della cannabis, perché lo ritengo l’unico modo per sottrarre i giovani alle grinfie della criminalità organizzata. La legalizzazione della cannabis potrebbe inoltre portare benefici di carattere economico come dimostrato da alcune esperienze in Europa e Nord America». Con queste parole il governatore della Toscana, Enrico Rossi, fra l’altro ex assessore regionale alla sanità, entra in punta di fioretto nel dibattito nazionale sulla legalizzazione della cannabis che nelle scorse ore ha visto dividersi in commissione sanità in Parlamento Pd e Sinistra italiana, con i primi che hanno votato contro nel test per una possibile approvazione di una legge a favore della legalizzazione, insieme alla Lega, di fatto creando un asse trasversale contrario alla marijuana free.
Il sindaco Nardella: «Legalizzazione per un “consumo responsabile”» Eppure c’è chi dice si alla Cannabis anche nel Pd. «Da giovane lo spinello l’ho fumato, l’ho già detto pubblicamente e non me ne vergogno – le parole del sindaco di Firenze, Dario Nardella -. Ho tre figli e voglio che in futuro possano essere liberi di decidere con la propria testa, perché quando una persona è libera si responsabilizza. E’ necessario eliminare il reato di consumo e governare la diffusione e il consumo delle droghe leggere, che va controllato, con luoghi preposti alla vendita – ha proseguito il primo cittadino – La legalizzazione è anche una risposta alla malavita, perché nel momento in cui legalizziamo stronchiamo il business della malavita attorno alle droghe leggere. Sappiamo benissimo che oggi la droga in città si trova, dalla marijuana, al ‘fumo’, all’hashish. Spesso è robaccia di pessima qualità, non puoi dare alla gente il sughero mischiato con il fumo. La legalizzazione consente di controllare il fenomeno e introduce il concetto di ‘consumo responsabile’».
Il sottosegretario Toccafondi: «Educazione e pugno duro» A dir poco furioso per le parole di Nardella il sottosegretario alla Pubblica istruzione e toscano doc Gabriele Toccafondi. «Altro che legalizzazione della cannabis – ha detto – Educazione e pugno duro. Questa l’unica formula per arginare il consumo di droghe degli studenti toscani e il traffico di stupefacenti nelle scuole. Incomprensibile la posizione di chi, come il sindaco Nardella, fino a oggi ha collaborato con noi contro il consumo di droghe e abuso di alcool e adesso si dice favorevole alla legalizzazione della cannabis».