Ma quale America! Il legal thriller nacque in Grecia ad opera di Antifonte di Ramnunte, oratore di grande dottrina, che già nel V secolo a.C. ideò le Tetralogie, ovvero casi fittizi di omicidi ad uso didattico, in cui al discorso dell’accusa seguiva quello della difesa, quindi la replica dell’accusatore e la controreplica dell’accusato. Tra queste è nota l’orazione Contro la matrigna dove una ragazza accusa la matrigna di avergli ucciso il padre con la complicità di una schiava. In altri casi Antifonte si riferiva a fatti realmente accaduti, come Per l’uccisione di Erode (discolpa di un mitilenese accusato di aver ucciso un compagno di viaggio) o ancora l’orazione Per un coreuta, a difesa di un impresario teatrale, presunto omicida di un giovane corista al quale era stata fatta ingerire una pozione per rendergli la voce più bella.
Se del cosiddetto giallo giudiziario si cercano, però, origini a noi più prossime, basterà percorrere a ritroso poco più di 20 anni e diverse miglia oltre Oceano per trovare l’avvocato-romanziere John Grisham che nel 1987, scrivendo A time to kill (“Il momento di uccidere”) si arrovellava su cosa sarebbe accaduto in tribunale se un padre avesse assassinato gli stupratori della sua figlia bambina. Spostandoci invece dalla Ford County alla Contea di Kindie, incontriamo il vice procuratore Rusty Sabich che viene incaricato di condurre le indagini sull’uccisione di Caroline Polhemus, sua affascinante collega, con la quale aveva avuto un’appassionata relazione extraconiugale. Ma durante le indagini la posizione di Sabich si fa sempre più precaria fino ad essere sospettato di essere lui l’assassino. Stiamo parlando del noto romanzo Presunto innocente, scritto da Scott Turow nel 1987 e dal quale fu poi tratto l’omonimo film per la regia di Pakula.
Questo è dunque il legal thriller: avvocati, giudici, pubblici ministeri sono essi stessi protagonisti del racconto, perché coinvolti nella vicenda al pari e talvolta di più dei loro clienti-imputati (quasi sempre innocenti). Basti leggere i libri di Erle Stanley Gardner (il creatore di Perry Mason), Lisa Scottoline (suoi i romanzi Final appeal e Il momento della verità), Sheldon Siegel, Richard Patterson. Si sappia, però, che anche lo “spaghetti-legal-thriller” (l’espressione è di Marco Bellotto) ricorre brillantemente e sempre più spesso… in appello, con autori/uomini di legge quali lo stesso Bellotto, Domenico Cacopardo, Gianrico Carofiglio o, al di là delle rigide classificazioni di genere, con Giancarlo De Cataldo e Nicola Quatrano. Siano dunque onori (letterari) a Vostro Onore.