Il caso del dirigente scolastico che vieta al parroco di Perignano (PI) di benedire una scuola ci riporta indietro di anni, ricordando anni bui di lotta ideologica, che nulla hanno a che fare con la sana educazione dei bambini, cittadini del domani. Non serve invocare il mantra della laicità, che é altra cosa. Piuttosto da evidenziare il fatto che esistono ancora volontà tese a occultare e mortificare i sentimenti religiosi dei cittadini italiani, toscani. Venendo meno ad uno dei principi propri della buona educazione, che é la conoscenza del nostro ambiente innanzitutto, che non è senza radici. Senza le quali è difficile comprendere anche il resto della nostra cultura. Non penso che una buona benedizione possa turbare alcuno, non più di qualche campanile presente nei nostri paesi e nelle nostre città. Per qualcuno sarà un segno di fede, per qualcun altro sarà solo una tradizione popolare. Nell’uno e nell’altro caso, fuggiamo dalla più terribile delle intolleranze, che è quella contro noi stessi.