FIRENZE – La Toscana si conferma tra le migliori per quanto riguarda i livelli essenziali di assistenza. La pagella è del Ministero della salute e certifica per il 2021 la seconda posizione in Italia dietro l’Emilia Romagna, con un punteggio di 274,64 sul massimo teorico che è 330.

E’ lo stesso posizionamento pubblicato sempre dal Ministero lo scorso febbraio e che riguardava il 2020: stavolta la Toscana ha però tredici punti in più, con un trend dunque di ulteriore miglioramento, a conferma della prova positiva del sistema sanitario.

La Toscana è anche l’unica regione nel 2021, insieme di nuovo all’Emilia Romagna, ad aver superato per ogni indicatore la soglia minima prevista per ottenere la sufficienza. “Siamo dunque ulteriormente soddisfatti per l’ottimo risultato raggiunto, in un anno peraltro complesso, segnato dalla vicenda pandemica, come il 2021 – ha commentato il presidente della Toscana Eugenio Giani e l’assessore al Diritto alla salute, Simone Bezzini –. Quella sui Lea è la più importante valutazione sul funzionamento dei sistemi sanitari nel nostro Paese e il dato attesta la qualità dei servizi e delle cure della nostra regione, frutto anche dell’impegno straordinario delle donne e degli uomini del servizio sanitario. A loro ancora una volta va il nostro ringraziamento”

“Questo risultato – ha proseguito l’assessore – deve naturalmente essere anche uno stimolo ad andare avanti e a continuare il lavoro di confronto con tutti gli attori del sistema sanitario per contribuire a migliorarlo. Pur avendo una ‘pagella’ buona, siamo infatti  consapevoli delle difficoltà e degli elementi di disagio e di insoddisfazione che la cittadinanza talvolta manifesta rispetto non tanto la qualità delle cure quanto la difficoltà nell’accesso ai servizi, dalle liste di attesa al pronto soccorso o i Cup, e che dobbiamo naturalmente tenere nella giusta considerazioni per migliorare l’offerta”.

“Ciò non toglie – ha concluso Giani – che il sistema sanitario italiano e l’organizzazione di quello toscano ha molto da insegnare ad altri, con la centralità del sistema pubblico”.