Abito grigio, camicia dai colori neutri ma niente clergymen. Così si è presentato padre Gratien Alabi all’incidente probatorio di Cristina, la donna rumena che lo accusa di averla minacciata di morte. Gratien però è diverso da come ce lo ricordavamo, questo primo mese in carcere deve essersi fatto sentire, visto che il prete si trascina su una stampella e deve farsi aiutare per fare le scale. «Problemi di gotta, niente di grave», spiega il suo legale Luca Fanfani. Per i fotografi e la stampa però neanche uno scatto. Il Tribunale della Vela di Arezzo è blindato: sia Gratien che Cristina entrano nell’aula Graverini dal tunnel sotterraneo. Gli unici a passare dall’ingresso principale sono i legali Luca Fanfani e Francesca Faggiotto, in rappresentanza del suo cliente Mirco Alessandrini – marito della scomparsa Guerrina – che all’ultimo minuto ha deciso di non venire.
«Gratien mi aveva chiesto di sposarlo». Racconta anche questo Cristina in sede di incidente probatorio. Stando alle sue parole, Gratien Alabi le avrebbe chiesto di sposarla quando lei non era ancora a conoscenza della vera identità del religioso, ma lo credeva un professore di filosofia di Arezzo, di nome Giorgio. Proprio a fine gennaio 2015 però, dopo circa due mesi di frequentazioni tra la donna e il religioso, la loro complicità si spezza. Cristina scopre la vera identità di Gratien e lo riconosce come il frate indagato per la scomparsa di Guerrina Piscaglia. A questo punto lei lo chiama: ricoprendolo di insulti e dandogli perfino dell’assassino, gli chiede spiegazioni. Gratien le avrebbe detto di non aver nulla a che fare con quella vicenda e che preferiva parlarne a quattr’occhi. Ma Cristina non ci sta: è arrabbiatissima e insiste nel volere la verità. È a questo punto che sarebbero arrivate le minacce costate care a Gratien. “Attenta che ti metto in lista” le avrebbe detto il frate congolese. E tanto è bastato al Gip Pirgiorgio Ponticelli per ritenere plausibile il rischio di reiterazione di reato – omicidio, occultamento e distruzione di cadavere – e predisporre la custodia cautelare di Gratien Alabi.
«Gratien mi ha minacciata ma non ha detto proprio di aver messo incinta una sua ex» I dettagli di questo incidente probatorio sono ancora blindatissimi, ma ne filtra la sostanza. Cristina avrebbe confermato tutto quello che aveva già detto a riguardo della relazione tra lei e Gratien Alabi, aggiungendo particolari scabrosi della loro relazione sessuale e dei costi delle prestazioni. Durante l’interrogatorio, però, avrebbe corretto il tiro su alcune dichiarazioni importanti fatte in tv. «Guerrina non c’è più» : questa è forse la frase più importante che Cristina aveva attribuito a Gratien Alabi e che invece smentisce in sede di incidente probatorio. La donna rumena aggiusta anche la confessione che le avrebbe fatto Gratien quando si frequentavano: non le avrebbe detto di aver messo incinta una ex e che lui il bambino non lo voleva. Lui invece le avrebbe detto di aver avuto, tanto tempo prima della loro storia, una relazione con una donna che gli aveva fatto perdere tantissimi soldi e che questa donna ora non c’era più. Questo sembrerebbe non avere nulla a che fare con la vicenda della scomparsa di Guerrina Piscaglia, ma potrebbe riferirsi ad un’altra relazione intrattenuta da Gratien Alabi.
L’avvocato Fanfani: «Cristina, testimonianza viziata dai media». «Dell’incidente probatorio – premette l’avvocato Fanfani – non posso dire niente, siamo stati tutti richiamati al rispetto del segreto istruttorio dal Gip. Posso dirvi solo le mie impressioni. La testimonianza di Cristina Repciuc è radicalmente viziata dalle suggestioni che questa signora ha evidentemente subito da tutto ciò che è avvenuto nei media. Le sue parole non aiutano a ricostruire i fatti di quel primo maggio. Cristina ha detto cose totalmente inutili, inquinate da quello che lei ha subito. Le cose che ha dichiarato le ha dette dopo aver letto i giornali. La buona fede non è in discussione ma ha assorbito le suggestioni della tv e quando ha telefonato a padre Gratien ha equivocato sui toni e le parole». Dopo le parole di Fanfani è la volta di quelle pronunciate da Luca Cozza, il legale difensore di Cristina Repciuc: «Valuteremo dalla trascrizione dell’incidente probatorio se ci sono gli elementi per sporgere una denuncia di minacce aggravate nei confronti di padre Gratien Alabi».