famigliaIl parlamento sta votando le unioni civili: un qualcosa che ieri, anche solo dieci anni fa, gli italiani non avrebbero mai pensato di accettare, e che oggi è ormai tollerato dalla maggioranza. E’ la lenta assuefazione della società dell’immagine, che si abitua anche ai bimbi morti in televisione. Sulle adozioni però l’italiano medio, circa l’80 per cento è chiaro: non s’ha da fare. In compagnia di mezza Europa.

Il problema è un altro però, ed è, prima che teologico, squisitamente antropologico.

L’omosessualità è una libertà che, come tale va rispettata, e tutelata. Guai a chi offende o peggio discrimina una persona per la sua tendenza. Ma è anche un valore?

E l’unione omosessuale, nella società, ha una funzione? Cosa dire poi della società unisex, che conduce al bisex, ovvero ad una sorta di pazza gioia dove tutti si mescolano con tutto?

Probabilmente la bussola l’abbiamo smarrita. E chi loda il ritorno all’epoca greca (non proprio un’evoluzione) dovrebbe leggere bene la storia, perchè l’amore greco era in larga parte omosessuale, ma ciò nonostante la famiglia e le leggi erano saldamente tradizionali-uomo donna, proprio per l’educazione della prole.

Ed è la prole la materia del contendere. E’ ovvio che la steapchild adoption apre all’utero in affitto. Molti parlamentari diranno il contrario. Ma di fatto, se in Italia una legge consente l’adozione, è ovvio che in molti di più, dall’Italia si sentiranno spronati a ricorrere a questa pratica che è l’umiliazione della donna e della maternità. Ma attenzione: probabilmente tra un altra decina di anni avremo digerito anche questo e diremo che è un “diritto”. Penso che non esista un diritto alla genitorialità, nemmeno per gli eterosessuali. Il figlio è un dono, e in quest’ambito va concepito. Non esiste un diritto alla paternità, nè alla maternità, ma solo un’aspirazione, legittima, a questo. Esiste il diritto del bambino ad avere una famiglia con un babbo e una mamma.

I rivoluzionari dei decenni passati, tra i molti diritti rivendicati, come le lotte delle femministe, mai avevano richiesto il matrimonio tra omosessuali.

E’ una novità, probabilmente di origine dei media e di chi vi è dietro (lobby?).

E sbagliano i grandi vecchi che ci vogliono inculcare che questo processo è irreversibile.

Lo era anche il marxismo per tanti benpensanti e abbiamo visto come è finita.

Ci sarà un punto in cui queste idee malsane di società defluiranno, e piano piano rientreranno. Perchè le bugie hanno le gambe corte e la storia corre a passi lunghi.

E ciò che non fa bene all’uomo, lo pagheremo con due, forse tre generazioni sofferenti. Ma ci evolveremo. Riscoprendo la bellezza della famiglia e dell’amore come dono e non come pretesa.