1239939-26784809-640-360Ci sono squadre che nascono con il destino segnato. Come molti uomini, d’altronde.

E’ un destino che non è quasi mai favorevole, e spesso sfocia nel vittimismo e nell’autocommiserazione.

Ma viene spesso esibito con un certo orgoglio, come per sottolineare una diversità: laddove il calcio è gioia, spensieratezza e divertimento per qualcuno diventa sofferenza, delusione, beffa.

Forse per questo, certe squadre si tifano più volentieri e si usa (non a sproposito) la parola “fede”.

Sono squadre con il Dna sbagliato, verrebbe da dire. Squadre come il Racing di Avellaneda, la cui storia è così romanzesca da stracciare il cuore. Una squadra che non vince mai, e quando perde trova sempre il modo di farlo nella maniera più fragorosa possibile. Proprio il giorno che stava per vincere lo scudetto, scoppiò la crisi in Argentina: Fu una domenica di guerriglia urbana, la gente si mise ad assaltare banche, negozi e supermercati e il campionato fu sospeso d’ufficio. Pensa te la sfiga.

Una storia che potrebbe dire qualcosa ai tifosi del Torino, che nell’ultima giornata di campionato hanno aggiunto un’altra perla alla loro secolare leggenda fatta di (poche) gioie e (molti) pugni in faccia.

In palio c’era l’ultimo posto valido per l’Europa League: che per la gente granata non era proprio una robetta da ridere. Costituiva, invece, un traguardo prestigioso e importante, una specie di lasciapassare per quella piccola grandeur ritrovata, dopo anni di purgatorio.

L’avversario era il più comodo possibile: una Fiorentina ormai in disarmo e senza più stimoli. Tutto lo stadio parteggiava per loro, in virtù di uno storico gemellaggio tra le tifoserie.

Naturalmente, è andato tutto storto, e alla fine il posto in Europa è toccato al Parma. Che ha raccolto per terra il regalo inaspettato, senza quasi credere ai propri occhi….Perché, trattandosi del Torino, il destino non si è accontentato di scrivere un finale sbagliato, ma ha voluto aggiungere la beffa, come tradizione vuole.

La Fiorentina, di controvoglia, si era infatti trovata per ben due volte in vantaggio. Ed in entrambi i casi aveva comunque trovato il modo di farsi rimontare, con una difesa così accondiscendente da far pensare al classico scapoli-ammogliati che si gioca in villeggiatura.

Ma il due a due non sarebbe bastato, e così il benevolo Facundo Roncaglia ha trovato il modo (al 92°) di stendere un attaccante del Torino in piena area. Vi consiglio di guardare la faccia dell’arbitro Rizzoli quando ha decretato il sacrosanto rigore… E ,ancor più comiche, le vibrate (?) proteste dei difensori viola.

A quel punto, tutto era compiuto: c’era il fenomenale Alessio Cerci sul dischetto. Poi c’era il secondo portiere della Fiorentina che cercava di capire dove (non) tuffarsi. E tutto uno stadio pronto ad esplodere per festeggiare una vittoria importante….Mancava tanto così, ed era fatta.

Purtroppo, c’era il Torino in mezzo.