FIRENZE – “La dove c’era l’erba, ora c’è una città”. Non è proprio come cantava Celentano, ma se la Toscana oggi è un po’ più verde, ha anche meno suolo disponibile.

Il rapporto tra alberi e cittadini è 20,8 ogni 100 abitanti (l’anno scorso era 19,9), mentre il verde urbano pro-capite è 24,6 metri quadrati (era 23,3 cinque anni fa). Rispetto a 15 anni fa però le costruzioni occupano 4.400 ettari in più.

Arezzo si conferma la città con il rapporto alberi-residenti tra i più alti in Italia e il più alto della Toscana con 42 piante ogni 100 cittadini seguita al secondo posto da Siena (29 ogni 100 abitanti) e al terzo Massa (24,1); poi Grosseto (21,7) e Pisa (21,7), Firenze (20,6), Prato (14,3), Livorno (14,3), Pistoia (13,8) e Lucca (6,8).

“Il nostro futuro dipende dalla nostra volontà e dal nostro impegno nel mettere in pratica un’equazione tanto semplice quanto efficace ripensando lo sviluppo delle nostre città, favorendo la diffusione del verde pubblico e privato e scegliendo specie arboree in grado aiutarci a difenderci dalle nuove condizioni climatiche – ha evidenziato Letizia Cesani, presidente Coldiretti Toscana. Il successo dell’equazione non può prescindere da una netta inversione di tendenza nei confronti dell’urbanizzazione approvando, per esempio, quel disegno di legge sul consumo di suolo finito nel labirinto delle aule-parlamentari”.

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