Vertenza Cadla: ancora in mezzo al guado. Dopo quasi un anno dalla chiusura, la situazione per i lavoratori Cadla è ancora critica: la piattaforma non ha suscitato gli interessi della grande distribuzione e i lavoratori cassintegrati sono preoccupati per il loro futuro. A luglio scadrà la cassaintegrazione e le prospettive per il futuro di queste famiglie sono allarmanti. Giuliana Allegretti, presidente della onlus Comitato Cadla che riunisce gli ex addetti della logistica di San Marco e dei punti vendita 2G, ha indetto insieme ai sindacati un’assemblea.
L’assemblea «Dopo molti mesi, continuiamo nella nostra azione per garantire il posto di lavoro ai dipendenti ex Cadla ed ex 2G – ha dichiarato Allegretti – domenica 19 aprile abbiamo dato appuntamento agli amministratori pubblici e ai politici aretini. Ci ritroveremo alle 11 al centro sociale di Agazzi e faremo il punto sia della situazione che delle future iniziative. Il 18 giugno il Tribunale di Arezzo si pronuncerà sul concordato e 160 dipendenti sono ancora in cassa integrazione, dall’agosto dello scorso anno. Un ammortizzatore sociale che si esaurirà il prossimo 31 luglio. La vecchia proprietà ha ceduto, per ora in affitto, 16 negozi a Conad Tirreno e 5 a Conad Umbria. Ovviamente sono stati “passati” i punti vendita a più alta redditività. Rimangono, però, gli altri e il magazzino. Rimangono, soprattutto, 160 persone che tra qualche mese potranno essere non solo senza lavoro ma anche senza reddito».
Le richieste «Noi non consideriamo chiusa la fase della cessione complessiva del gruppo – ha continuato Allegretti -. Per questo auspichiamo che il Tribunale, il 18 giugno, faccia una scelta che possa garantire il ritorno al lavoro di tutti i dipendenti, compresi quelli che sono ancora in cassa integrazione. Ci sono interessamenti da parte di grandi gruppi commerciali e chiediamo che siano esplorate fino in fondo tutte le possibili strade». Da qui l’iniziativa di domenica prossima. “Chiediamo – conclude Allegretti – che la vertenza Cadla -2G torni nell’agenda delle istituzioni locali e del dibattito politico. Siamo in piena campagna elettorale e tutti i candidati, siano essi per la Regione o per il Comune di Arezzo, hanno messo il lavoro al primo posto. Bene, la nostra vertenza è un modo per dimostrare che il lavoro è per loro una reale priorità».
«Siamo alla canna del gas» Sono queste le parole con cui esordisce Alessandro Mugnai, segretario della Cgil di Arezzo, quando gli chiediamo di fare il punto della situazione sulla vertenza Cadla. «Per i negozi del gruppo 2G – ha continuato Mugnai – la situazione è significativamente diversa: sì, ci sono diversi sospesi da metter a punto, ma la situazione non è drammatica quanto quella di Cadla. Parlare del giusto ricollocamento di una piattaforma come questa, in un momento in cui il commercio e la grande distribuzione hanno evidenti problemi e i consumi sono ridotti all’osso, non è facile. Anche i marchi importanti sono in ristrettezze, però questo non ci deve scoraggiare. L’incontro di domenica serve a questo: a trovare una soluzione. Mi rivolgo direttamente alla politica per dire che una soluzione è possibile: non essendo riusciti ad intercettare la grande distribuzione, guardiamo con attenzione il nostro territorio. È giunta l’ora che la politica progetti industrialmente una soluzione, guardando a quei 160 lavoratori come ad una preziosa risorsa da mettere al servizio della comunità. Ad Arezzo e provincia abbiamo una marea di piccole attività produttive che non hanno una piattaforma logistica a loro disposizione: perché non realizzare una piattaforma logistica di imprese? Perché non realizzare una rete di imprese che si avvalga dell’esperienza e della specializzazione dei dipendenti Cadla? Domenica lo chiederemo direttamente a loro e vedremo cosa sapranno risponderci».