FIRENZE – Dieci mila persone. Il numero indicato dalla Regione delle persone dai coinvolgere, siglando il “Nuovo patto per il lavoro”. Si tratta di nove misure, che potranno contare su risorse per 53,8 milioni.

Il Patto fa tesoro della precedente esperienza del “Piano Integrato per l’Occupazione”, si integra con Gol – Garanzia Occupabilità Lavoratori – il programma nazionale di riforma delle politiche attive, ed il Piano Nuove Competenze, previsti dal Pnrr, con il Pon “Giovani Donne e Lavoro” e con la programmazione regionale Fse+ 2021/2027, ampliando quindi i possibili strumenti di politica attiva e le tipologie di destinatari raggiungibili.

I destinatari degli strumenti previsti nel Patto sono prevalentemente persone iscritte allo stato di disoccupazione, residenti in tutto il territorio toscano, ed una particolare attenzione è stata rivolte a donne, giovani e soggetti vulnerabili, coloro che, in questa crisi, rischiano di restare ancora più indietro sul fronte occupazionale. Il piano include anche specifici interventi per alcune tipologie di occupati.

Entro la fine di dicembre sarà emanato il primo avviso che riguarderà gli incentivi per l’occupazione. In prima battuta è previsto lo stanziamento del 50% delle risorse totali disponibili, per consentire monitoraggi e valutazioni su riparti territoriali ed efficacia delle misure. Si tratta di una prima fase di sperimentazione. “Siamo riusciti a mettere insieme – ha affermato il presidente Eugenio Giani – nove misure che si presentano molto concrete ed efficaci. Non discorsi ma azioni che saranno presto effettivamente in campo, risultato di una concertazione senza precedenti. Anche grazie a questo patto, la Toscana fa da modello per il resto del paese. L’intesa che firmiamo oggi, accanto alla nuova programmazione dei fondi europei, diventa un tassello importante della strategia complessiva che abbiamo per rispondere alla domanda di crescita e di rafforzamento del tessuto produttivo che stiamo cercando di dare”.

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore Alessandra Nardini: “Il Patto è un pacchetto complesso di misure concrete per formare competenze, per salvaguardare e per creare occupazione. Siamo consapevoli che dalle crisi in corso possiamo uscire solo rimettendo al centro il lavoro, rispondendo in maniera adeguata al diversificato fabbisogno di competenze espresso dai diversi territori e settori economico-produttivi”.