FIRENZE – Il mondo del lavoro in Toscana non è a misura di donna. La fotografia è scattata dall’Ires, che dà conto dell’occupazione femminile a livello regionale.
Rispetto agli uomini le ore di impiego nel 2021 sono 267,4 milioni in meno, mentre la disoccupazione ha toccato il 19%. Lo studio evidenzia che il 67% delle toscane, con età compresa tra 15 e 64 anni, è attiva sul mercato del lavoro, percentuale inferiore rispetto agli uomini (80%). La Toscana presenta comunque dati migliori rispetto a quello nazionale, che sconta – secondo Ires – i valori “particolarmente critici del Mezzogiorno”. A parità di mansioni inoltre le donne percepiscono stipendi inferiori a quelli degli uomini: il salario orario lordo delle donne è inferiore rispettivamente del 6,3% e dell’8,5%.
Per quanto riguarda i nuovi posti di lavoro femminili emerge che il settore stagionale incide per il 17,3%, quello del lavoro intermittente per il 12,9% e quello della somministrazione per il 12,2%: tutte forme, è stato spiegato, “che segnano una distanza con i contratti maschili”. “Cresce un po’ l’occupazione femminile ma dal punto di vista della qualità del lavoro questa non migliora – ha sottolineato la ricercatrice Sandra Burchi -. C’è molta occupazione a legame debole. A livello retributivo c’è poi un divario abbastanza consistente”. Secondo il presidente di Ires Toscana Giancarlo Francese “le criticità si sono accentuate. Nel momento di difficoltà e restringimento degli spazi nel mercato del lavoro si conferma ad una tendenza dove le donne lavorano meno: in molti casi sono più qualificate e istruite eppure vivono ai margini. Questo si riflette anche sull’aspetto economico”. La responsabile del coordinamento donne Cgil Toscana Barbara Orlandi ha evidenziato che “il tema del part-time è proposto ma soprattutto imposto dalle condizioni esterne”.