«Le Ferrovie puntano a esternalizzare la manutenzione ciclica dei nuovi treni Rock e Pop ed a dismettere progressivamente la manutenzione ciclica dei treni effettuata nelle Officine di Osmannoro (Firenze). E ciò in spregio a quanto affermato ufficialmente nel 2018, ma smentito dai fatti».
Così il segretario Fit-Cisl Toscana Stefano Boni e il segretario generale aggiunto Cisl Toscana Ciro Recce.
Appello alla Regione
I sindacati hanno fatto appello alla Regione e ai parlamentari toscani per la salvaguardia della realtà fiorentina e per «evitare la perdita di 200 posti di lavoro». «Nel 2018 – ha ricordato Boni – l’allora amministratore delegato di Trenitalia comunicò alle segreterie sindacali nazionali che l’impianto di manutenzione ciclica delle carrozze media distanz» di Osmannoro si sarebbe occupato delle lavorazioni cicliche dei treni Vivalto della Toscana, per poi convertirsi, dal 2024, alla manutenzione dei carrelli e dei componenti dei treni Rock: «nel frattempo si sarebbero fatti gli investimenti tecnologici necessari per i nuovi treni, circa 15 milioni».
In 2 anni nessun investimento
Boni ha sottolineato però che «l’indirizzo perseguito in questi due anni è stato però il contrario: niente investimenti, niente prospettive, riduzione dell’occupazione. E nel 2020, sfruttando l’attenzione di tutti concentrata sulla pandemia, Trenitalia ha accelerato la dismissione. Attualmente a Osmannoro si lavora solo sulle 600 carrozze media distanza rimaste, sapendo che a metà 2021 queste lavorazioni termineranno; nel frattempo i 220 addetti del 2018 si sono ridotti a 156 (-30%), mentre sono raddoppiati i lavoratori di ditte esterne». Recce ha spiegato che «le professionalità e le competenze che si sono sviluppate nel corso degli anni a Firenze vanno salvaguardate e ancor più sviluppate».