L’attività professionale dei Dottori Agronomi e dei Dottori Forestali risponde all’interesse generale di tutela e valorizzazione del bosco: un bene di interesse pubblico che ha funzioni produttive, protettive ed ecologiche di primaria importanza. La norma regionale riconosce il ruolo dei professionisti in fase progettuale ma è spesso difficile scindere tale momento da quello successivo di direzione dei lavori.  Questo tema è stato dibattuto tra professionisti e rappresentanti delle istituzioni regionali e locali con l’obiettivo di portare all’attenzione alla Regione Toscana, Ente competente in materia, proposte di aggiornamento normativo. Il ruolo del direttore dei lavori potrebbe essere codificato, così come avviene, ad esempio, in edilizia, anche in considerazione dell’assoggettamento alla norma urbanistica, di diverse opere realizzate in ambito forestale.
Obiettivo generale e condiviso: dare valore aggiunto al bosco a livello produttivo ed economico, con attenzione alla sicurezza per chi opera in ambiente forestale e per una maggiore tutela per il territorio. E’ in estrema sintesi quanto è emerso dal convegno “La direzione dei lavori in ambito forestale” ad Abetone (Pt) organizzato nei giorni scorsi dalla Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Toscana in collaborazione con l’Ordine provinciale di Pistoia  e con la partecipazione del Conaf, della Regione Toscana, della Provincia di Pistoia, della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese, del Comune di Abetone, che ospitava l’iniziativa col sindaco Giampiero Danti, e del Consorzio Multipass Abetone. Molti gli interventi di dottori forestali, di addetti ai lavori e di rappresentanti di istituzioni locali e regionali con una ampia partecipazione di professionisti da tutta la Toscana e da fuori regione, segno di quanto il tema fosse attuale e importante per chi opera nel settore forestale.
All’Abetone si è svolta anche la terza gara nazionale di sci dei dottori agronomi e dottori forestali, organizzata dal Conaf, con partecipanti da tutta Italia.
 
«E’ stato un appuntamento molto partecipato – ha sottolineato Monica Coletta, presidente della Federazione dei dottori agronomi e dei dottori forestali della Toscana – proprio una crescente attenzione al valore paesaggistico, alla sostenibilità dell’uso delle risorse forestali, all’utilizzo delle biomasse legnose a fini energetici, rendono sempre più necessaria la valorizzazione del ruolo del dottore forestale e del dottore agronomo in progettazione». Un progetto di qualità però, non sempre garantisce una esecuzione dei lavori adeguata e la naturale conseguenza è di individuare, come in edilizia, un direttore dei lavori dottore forestale o dottore agronomo. Questo tema si inserisce nell’ambito del lavoro di qualificazione di tutta la filiera produttiva. «Consapevoli delle notevoli responsabilità che incombono su coloro che operano in bosco – ha aggiunto Coletta – abbiamo voluto confrontarci nel codificare il lavoro di Direzione dei lavori in questo ambito, tenendo presenti l’equilibrio tra tutela di un bene di interesse pubblico, sostenibilità economica e qualità delle prestazioni professionali».
 
Ha fatto un excursus delle leggi in materia dal 1976 ad oggi, il presidente Conaf Andrea Sisti; che ha parlato anche delle novità su tariffari e parametri che possono interessare questo segmento professionale e per quanto attiene alla tutela del paesaggio “la definizione di bosco deve essere la stessa a livello nazionale”; ribadendo il ruolo centrale dei dottori agronomi e dottori forestali nell’ambito delle politiche agricole e forestali in una fase di evoluzione a livello europeo: «Dobbiamo dare la garanzia della nostra professionalità verso l’ente pubblico e quindi verso i cittadini – ha ricordato Sisti – e questo è possibile solo con l’aggiornamento professionale, qualità del servizio e innovazione».
 
 «L’ipotesi di rendere obbligatoria la direzione dei lavori di taglio boschivo – ha affermato Claudio Ottaviani, dottore forestale, grazie all’apporto delle conoscenze tecnico-professionali dei dottori agronomi e dottori forestali costituirebbe un’opportunità per le pubbliche amministrazioni, dando così maggiore efficacia alle azioni sia di tutela che di valorizzazione produttiva ed economica del bosco e del territorio». Ipotesi  realizzabile, come ha ricordato Ottaviani, solo attraverso alcuni punti fondamentali come quello di «non disgiungere la fase progettuale da quella della direzione dei lavori per cui il medesimo supporto tecnico-professionale dovrebbe essere reso obbligatorio fin dal procedimento di autorizzazione, magari usando come incentivo ulteriore lo snellimento dei procedimenti amministrativi stessi».   
 
Il dottore forestale Alberto Biffoli, ha illustrato un metodo da lui elaborato in molti anni di attività professionale: «Bisogna prendere esempio dalla direzione dei lavori in campo edile – ha detto – partendo da un progetto di massima, passando per un progetto esecutivo che una volta approvato dall’ente diventa un progetto operativo. E’ necessario garantire – ha aggiunto – che l’opera scritta nel progetto venga realizzata in modo corretto, perché il direttore dei lavori è sia garante dell’ente pubblico e sia fiduciario del committente del lavoro».
 
Il Collega Roberto Fedeli, dirigente della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese, ha ricordato che la progettazione e direzione lavori in ambito forestale riguarda non solo il bosco ma tutte le opere destinate alle operazioni forestali e alla difesa idrogeologica, mettendo in risalto il ruolo primario dei dottori agronomi e dei dottori Forestali. Nel suo intervento ha ricordato anche il progetto del Distretto Forestale della Montagna Pistoiese.
 
Andrea Vinci responsabile degli interventi pubblici forestali della Regione Toscana, ha invitato i Dottori Agronomi e i Dottori Forestali, ad approfondire l’argomento per poter presentare alla Regione una proposta formale sulla Direzione Lavori in ambito forestale, comprensiva di finalità e contenuti di tale attività. Tale proposta dovrebbe tenere conto sia della competenze professionali sia dell’imperativo di attenersi ad una semplificazione delle procedure amministrative. Invita anche a considerare la sostenibilità economica della Direzione lavori, per evitare che eccessivi aggravi possano provocare fenomeni negativi quali, ad esempio, il ricorso a manodopera irregolare e non qualificata.
 
Graziano Martello, consigliere Conaf, ha evidenziato le prospettive della DD.LL. forestale in ambito nazionale, ricordando che la situazione non è uniforme nelle diverse regioni italiane, e che c’è comunque bisogno di un’alta specializzazione in un settore “delicato” come quello dei lavori forestali.
Il presidente dell’Ordine dei dottori agronomi e dottori forestali di Pistoia, Lorenzo Vagaggini, ha affermato come in ambito forestale ci sia «un ampio margine di spazi di lavoro ma dobbiamo continuare – ha detto – una crescita culturale, formativa e di rappresentanza come sta avvenendo negli ultimi anni» soprattutto in una provincia, come quella pistoiese, dove si contano oltre 220 aziende forestali e un territorio altamente boscato.
 
E nell’occasione del convegno di Abetone, la vicepresidente Conaf, Rosanna Zari,ha fatto il punto sulla riforma delle professioni, tema quanto mai di attualità, per informare gli iscritti su quanto sta attivamente portando avanti il Conaf a livello nazionale.
 
Ha condotto il Convegno, il Collega Renato Ferretti, dirigente della Provincia di Pistoia, che ha sapientemente messo a fuoco i temi della giornata.

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