Un’esplosione di colori a Poggio a Caiano (Prato) con la mostra “Pergamene fiorite. Pitture floreali dalle collezioni medicee” allestita negli spazi del Museo della Natura morta, alla Villa medicea. Dal 13 settembre al 14 dicembre sarà possibile ammirare 26 pitture di fiori eseguite su pergamena, testimonianza di un genere, di un gusto e di una moda riscoperti oggi dopo anni di oblio da parte della critica e degli studiosi.
Il fascino dei fiori e i loro significati simbolici L’esposizione propone un percorso tra i fiori dipinti su pergamena nel Seicento e nel Settecento, per illustrare un aspetto poco noto del collezionismo mediceo con opere che uniscono il fascino poetico e cromatico dei fiori e i loro significati simbolici alla cura per la catalogazione botanica. La raffinatezza di queste speciali nature morte e lo straordinario valore che esse racchiudono è spiegato da Cristina Acidini, Soprintendente per il Polo Museale Fiorentino: «Il valore di questa riscoperta sta anche nell’evocare la voga che si affermò tra la nobiltà fiorentina e specialmente nell’ambito della corte medicea di arredare interi ambienti con una fitta tessitura di “quadretti di miniatura” di soggetto naturalistico. Solo la pittura su pergamena – a lungo detta miniatura per la finezza calligrafica della stesura – ha infatti la proprietà di spandere intorno una sorta di tenue luce interiore, che attraversa le tinte sovrapposte rendendole diafane e preziose».
Piccoli e delicati capolavori in mostra L’esposizione prevede un solo protagonista: il mondo floreale, raffigurato qui con forme lievi e quasi aeree, campite a tempera su pallidi fondali. Il supporto compatto della pergamena o carta pecora sulle quali sono state realizzate le opere, consentiva una definizione lenticolare e cromaticamente variegata del soggetto raffigurato. Le cromie stese sulla pergamena conservavano, e conservano ancora, densità e consistenza maggiori delle raffigurazioni su carta, e il disegno ha mantenuto nei secoli la precisa definizione di una miniatura. Per questo negli inventari antichi questi dipinti venivano definiti “quadretti di miniatura”, congiungendo l’idea di un tipo di pittura minuziosa e per tradizione di piccolo formato al concetto di quadro. «Questo genere di pittura affollava le pareti di alcune ville medicee, soprattutto quella di Poggio Imperiale – racconta la curatrice e direttrice della Villa, Maria Matilde Simari -Questi erano oggetto di appassionato collezionismo da parte di alcuni personaggi medicei, Vittoria della Rovere e Violante di Baviera in primis».
Un tesoro tutto fiorentino Qualità cromatiche compatte e dense si uniscono alla precisione scientifica della resa puntuale della specie botanica: ciò rende uniche queste pergamene dipinte con fiori provenienti dalle collezioni medicee. Tra le opere esposte anche alcune mai viste, custodite nelle diverse collezioni dei musei fiorentini e spesso non esposte al pubblico per garantirne la buona conservazione. Sbocciano ora, questi fiori granducali, a Poggio a Caiano, talora raccolti in superbi mazzi o in delicati bouquet, talora accompagnati da frutti e volatili. Tra i “fiori”, sono particolarmente felici quelli della celebre ‘miniatora’ ascolana Giovanna Garzoni, le pergamene di Lorenzo Todini, quelle della monaca benedettina suor Teresa Berenice, sino agli aristocratici frutti di Alessandro Marsili e Ferdinando Narvaez. Le opere esposte sono accompagnate da precisi grafici esplicativi che permettono di individuare le varietà floreali, grazie agli studi appositamente effettuati da Paolo Luzzi dell’Orto Botanico di Firenze.