«Le strutture alberghiere possono trasportare i propri clienti dall’albergo alla stazione, all’aeroporto o al porto, se necessario in un comune confinante con il proprio, ma solo entro una distanza limitata. Accompagnare i turisti alle cantine, ai concerti, alle città d’arte o addirittura a Malpensa e a Fiumicino, come abbiamo visto fare da grandi strutture toscane è irregolare come chiarisce una nota del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti». Così Giorgio Dell’Artino, presidente di Azione Ncc (l’associazione che raccoglie le imprese di trasporto pubblico non di linea con conducente) segnala un diffuso uso improprio di auto destinate al trasporto dei clienti da parte delle strutture alberghiere.
La sentenza del Consiglio di Stato Spiega Dell’Artino: «La nota del Ministero (prot. 0099365 del 17/11/2009) è chiara e spiega che ‘risulta possibile per i titolari di esercizi alberghieri immatricolare autovetture ad uso proprio atte a soddisfare necessità strettamente connesse con la loro attività, ed in particolare per il trasporto gratuito dei propri clienti dall’albergo alla stazione, aeroporto, porto, eccetera, e viceversa’. Le mete che possono essere raggiunte come ‘cortesia’ dell’albergo devono trovarsi all’interno del territorio comunale di appartenenza e quando queste mete sono situate fuori dai confini del proprio comune, possono essere raggiunte solo “entro una distanza limitata”. In tutti gli altri casi le strutture alberghiere devono rivolgersi a chi è autorizzato a trasportare persone come le imprese che offrono il servizio di noleggio con conducente». Anche il Consiglio di Stato si è espresso sulla materia (sezione VI, sentenza n. 4898 del 4 agosto 2008) ribadendo la possibilità per una impresa, nel caso specifico un’agenzia di viaggi, di immatricolare ad uso proprio un veicolo da destinare al trasporto di propri clienti. «Ma il termine “proprio” è male interpretato – aggiunge Dell’Artino – La sentenza dice che le agenzie possono usare veicoli purché nel rispetto della normativa vigente, non intende dire propri nel senso di ‘mezzi privati’».