Sono state scoperte le onde gravitazionali previste dal fisico Albert Einstein 100 anni fa. A rilevarle lo strumento Ligo (Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory), in Usa, e i dati sono stati analizzati dalle collaborazioni internazionali Ligo e Virgo. Quest’ultima fa capo allo European Gravitational Observatory (Ego) fondato e finanziato da Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Consiglio nazionale delle ricerche francese (Cnrs). L’annuncio è stato dato nella serata di ieri a Cascina (Pisa), dove si trova lo strumento Virgo. La scoperta, pubblicata online sulla rivista Physical Review Letters, in un articolo liberamente accessibile, e in altri 12 articoli sul sito ArXiv, è stata annunciata contemporaneamente negli Stati Uniti e in Italia, a Cascina.
Aperto un nuovo capitolo dell’astronomia «E’ la prima rilevazione diretta delle onde gravitazionali ed apre un nuovo capitolo dell’astronomia» ha dichiarato il coordinatore della collaborazione scientifica Virgo, Fulvio Ricci, presentando i dati. Previste un secolo fa da Einstein, le onde gravitazionali sono le increspature dello spazio-tempo generate da eventi cosmici violenti, proprio come le onde prodotte quando si lancia un sasso in uno stagno. Un nuovo successo per la fisica italiana a quattro anni dalla scoperta del bosone di Higgs e un grazie a «tutti i ricercatori che, con questa fondamentale scoperta, ci permetteranno, d’ora in poi, di guardare al cielo con nuovi occhi. Come fece Galileo Galilei più di 400 anni fa». Così il ministro per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, Stefania Giannini, commentando la scoperta delle onde gravitazionali annunciata a Cascina (Pisa) dalla collaborazione Virgo, cui l’Italia partecipa con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn). «Dopo la scoperta del bosone di Higgs – ha osserva il ministro Giannini – la comunità internazionale dei fisici festeggia un altro importante traguardo scientifico: la prima conferma diretta dell’esistenza delle onde gravitazionali. Un regalo perfetto per i 100 anni della Relatività Generale di Albert Einstein, che è stato il primo a pensarle e descriverle nelle sue equazioni». Anche il premier Matteo Renzi in un tweet ha sottolineato il valore della nuova scoperta scientifica. «C’è anche la ricerca italiana nella storica scoperta delle onde gravitazionali. Bravissimi i ricercatori di Cascina e dell’INFN”. «Orgogliosi ed emozionati, e grati al lavoro di tutti i ricercatori che hanno permesso questa scoperta straordinaria; cambia il nostro sguardo sull’Universo, come fece Galileo 400 anni fa» è stato invece il commento di Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale.
Il laboratorio alle porte di Pisa Due ‘nastri’ blu che si incontrano nella campagna alle porte di Pisa, a Cascina: ha questo aspetto Virgo, lo strumento progettato per dare la caccia alle onde gravitazionali e che lavora in tandem con l’americano Ligo. Nato dall’idea lanciata a metà degli anni ’80 dai fisici Adalberto Giazotto e Alain Brillet, Virgo fa parte dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo (Ego), fondato nel 2000 dall’Italia, con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dalla Francia, con il Consiglio nazionale della ricerca scientifica Cnrs. Oggi Ego è diretto da Federico Ferrini e vi lavorano circa 250 ricercatori di 19 laboratori di 5 Paesi (Italia, Francia, Olanda, Polonia e Ungheria). La collaborazione Virgo è coordinata da Ricci, di Infn e università Sapienza di Roma. Costato complessivamente circa 78 milioni di euro, Virgo è costituito da due bracci gemelli lunghi tre chilometri , nei quali, all’interno di tubi a vuoto, viaggiano due fasci laser ottenuti dividendo in due un unico fascio con uno specchio. All’interno di ogni tunnel, i fasci laser vengono riflessi da speciali specchi che li fanno viaggiare avanti e indietro per centinaia di volte, allungandone il percorso fino a 300 chilometri. Quando le due metà dei fasci laser tornano a unirsi, si produce una figura d’interferenza. Vale a dire che se uno dei due fasci laser viene colpito da un’onda gravitazionale, può allungarsi o accorciarsi rispetto all’altro. Questa tecnica permette di rilevare variazioni piccolissime, delle dimensioni di un miliardesimo del diametro di un atomo. Questa sensibilità potrà essere ulteriormente aumentata nella versione potenziata di Virgo (Advanced Virgo) prevista nella seconda metà del 2016. Lo strumento diventerà circa 10 volte più potente e potrà guardare 10 volte più lontano, ampliando di 1.000 volte il volume di universo che potrà osservare. Grazie all’accordo di collaborazione firmato nel 2007 ed esteso nel 2014, Virgo e Ligo lavorano in tandem, i dati sono messi in comune e analizzati insieme, e insieme si pubblicano i risultati scientifici.