C’è stato un tempo in cui durante il periodo di calciomercato l’unico affare fatto fra Fiorentina ed Empoli era stata la cessione, avvenuta nel gennaio 1999, del centrocampista Fabrizio Ficini dalla squadra biancoazzurra toscana a quella viola. Poi, dopo 30 anni di freddezza reciproca, mentre sugli spalti proseguiva fra le opposte tifoserie la goliardia reciproca, tipo lo striscione dei supporter gigliati che al ‘Castellani’ che recava la scritta: «Ma che lo stadio l’avete comprato all’Ikea?», grazie soprattutto all’amicizia fra i rispettivi ds, Marcello Carli da una parte e Daniele Pradè dall’altra, è caduto il muro lungo la superstrada Fi-Pi-Li che separava Firenze ad Empoli. E così a luglio 2014 prima Matias Vecino è passato dai colori gigliati, in prestito, al principale sodalizio calcistico della Valdelsa, poi 5 mesi più tardi è successo al centrocampista australiano Joshua Brillante. E mentre il classe ’91 di Canelonas ha fatto poche settimane fa il viaggio di rientro alla Fiorentina, nel frattempo Luca Bittante, prodotto del settore giovanile gigliato, è passato anche lui all’Empoli, con possibile diritto di ricompra da parte dei dirigenti viola la prossima estate, mentre Michele Camporese è stato ceduto in via definitiva al club guidato da Fabrizio Corsi. Proprio il 23enne difensore centrale ieri è stato presentato ufficialmente allo stadio ‘Castellani’.
Camporese, le prime parole da giocatore dell’Empoli «Arrivo ad Empoli con uno spirito ed una voglia matta di rimettermi in gioco nella massima serie italiana – ha spiegato lo stesso centrale difensivo pisano –. Ho avuto questa occasione e cercherò di sfruttarla al meglio. Ho scelto questa piazza perché mi avvicina a casa, è una società che conosco molto bene avendola già affrontata nel settore giovanile. È un club molto sano e per non è stato difficile capire che sarebbe potuta essere una nuova partenza per me». Fra l’altro, l’esordio nei professionisti di Michele Camporese è avvenuto il 26 ottobre 2010 contro l’Empoli. «Sono partito troppo forte, ho bruciato forse un po’ troppo le tappe da giovane, poi ho avuto magari sfortuna per qualche infortunio di troppo, ho fatto due anni di esperienza in serie B ed ora inizio questa nuova avventura che spero di sfruttare – ha aggiunto Michele Camporese –. Vecino mi ha parlato benissimo di Empoli ma al di là di tutto non era difficile scegliere questo club. Mi dispiace lasciare Firenze ed una grande società sotto tutti i punti di vista però speriamo che chiudendosi una porta, si apra un portone. Mi sono sentito un po’ scaricato dalla Fiorentina ma ognuno cura i suoi interessi. Mi aspettavo un trattamento diverso ma non voglio parlare di questo. Ho scelto Empoli come nuovo punto di partenza».
Il post- incidente di Tonelli Nel frattempo sulla vicenda che nella notte fra domenica e lunedì scorso ha visto coinvolto Lorenzo Tonelli che era su un auto, di proprietà del compagno di squadra Mario Rui, andata a sbattere contro un muro in viale Michelangelo a Firenze (leggi), per fortuna senza conseguenze per il difensore fiorentino, è intervenuto il ds azzurro Marcello Carli. «Mario Rui non c’entra niente nella vicenda perché ha fatto un gesto di generosità, aveva prestato una macchina ad un amico e non era presente mentre Tonelli nel giorno libero è andato con la ragazza in discoteca. Tonelli non guidava ma lo faceva un conoscente e lui stesso ci ha avvertito subito di quanto è accaduto. È successo fortunatamente un incidente che non ha portato a conseguenze e questa è la cosa piu’importante. Non c’è da fare alcun tipo di ricamo intorno alla questa vicenda – ha aggiunto il ds dell’Empoli -. Fortunatamente siamo qui a raccontare una cosa che è andata bene. L’orario in cui è accaduta la cosa non era presto ma era il giorno libero. Loro sarebbero dovuti rientrare per le 12:30 in ritiro ed erano liberi di andare dove volevano. Se avrò da dire qualcosa a Tonelli gliela dirò a quattr’occhi. Se la società lo multerà? Sono cose nostre, lui è un ragazzo e non ha fatto niente di particolare. Era meglio se non succedeva una cosa del genere ma la cosa più importante in assoluto è che nessuno si è fatto male».