L’artigianato toscano è tra i più colpiti a causa dell’emergenza Covid: nel primo semestre 2020 la riduzione di fatturato delle imprese artigiane è stato superiore al 20% nell’82% dei casi, nel corso dell’intero anno le ore lavorative perse sono state oltre 26 milioni.

E’ quanto emerge dal report ‘L’artigianato toscano nell’emergenza Covid’, presentato oggi dall’Ente bilaterale dell’artigianato toscano e curato dall’Osservatorio imprese artigiane. L’anno scorso le imprese artigiane della regione hanno rendicontato, attraverso il Fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato (Fsba), richieste di sostegno al reddito dei propri lavoratori per circa 261 milioni: la Toscana è seconda in Italia, dopo la Lombardia, per importanti rendicontati con interventi che hanno interessato oltre 80mila lavoratori e circa 20mila imprese artigiane.

A Pisa e Siena più dell’80% di artigiani hanno sospeso l’attività durante il lockdown

Nel lockdown della scorsa primavera, il 72% delle imprese artigiane toscane e due lavoratori artigiani su tre hanno sospeso almeno temporaneamente la propria attività, con punte superiori all’80% (in termini di imprese) a Pisa e Siena.

Successivamente, con la parziale e graduale riapertura delle attività economiche, le richieste sono progressivamente diminuite, per scendere a poco più di 11 mln nei mesi di settembre e di ottobre. Con la ripresa autunnale dei contagi le situazioni di criticità sono poi tornate ad aumentare, con una conseguente nuova inversione di tendenza nelle richieste di intervento di Fsba, che a novembre hanno superato quota 15 mln.

Anche nell’artigianato i provvedimenti governativi che hanno decretato il blocco dei licenziamenti e gli interventi di sostegno al reddito dei lavoratori hanno comunque consentito, sottolinea il report, di contenere le ripercussioni della crisi sotto il profilo occupazionale e sociale. I dati più recenti al momento disponibili fanno infatti registrare un calo dei dipendenti artigiani del 4,1%.