Inaugurata, nelle sale del palazzo comunale di San Gimignano, sede storica anche dei Musei Civici la mostra “Pintoricchio. La Pala dell’Assunta di San Gimignano e gli anni senesi”. Dal 6 settembre sino alla prossima Epifania, tra i famosi decori e cicli murali di uno dei palazzi storici più belli della Toscana, sarà possibile ammirare la “Pala dell’Assunta” accompagnata da altri capolavori del maestro perugino. La mostra, tutta dedicata a Bernardino di Betto, detto il Pintoricchio, nasce nel cuore di un più ampio progetto: ogni anno la città di San Gimignano darà vita ad un approfondimento critico e storico intorno ai capolavori dei maestri presenti nelle proprie collezioni civiche.
Non solo la mostra di Pintoricchio Tanti i tesori da riscoprire, come quelli che vedremo l’anno prossimo nella mostra che è in preparazione e al cui centro è posto Filippino Lippi coi suoi meravigliosi tondi. Di anno in anno l’impegno espositivo della Pinacoteca Civica si rinnoverà, grazie anche ad importanti prestiti, selezionati per raccontare una vicenda artistica che ha lasciato una testimonianza di grande rilievo nel patrimonio storico e artistico di San Gimignano. Questa esposizione si colloca in un sistema di valorizzazione e promozione dei Musei Civici della città che ambisce ad affermarsi sempre più come polo di riferimento culturale, non solo nel panorama locale, ma anche internazionale, in appoggio alla candidatura di Siena a Capitale Europea della Cultura 2019.
I capolavori dell’esposizione Come una corona di gemme, le opere in mostra danno risalto al vero fulcro dell’esposizione: l’ultima grande pala di Bernardino Betti, dipinta tra il 1510 e il 1512, con la Madonna in gloria tra i santi Gregorio Magno e Benedetto. Qui la Madonna, vera e propria regina della composizione, irrompe nel paesaggio e si staglia maestosa all’interno di una mandorla bordata da creature angeliche, due delle quali si abbassano a farle da sgabello su cui poggiare i candidi piedi. La rinascimentale San Gimignano, diafana, rimane sullo sfondo, visibile ma oscurata dalla grande e pacifica figura della Vergine. Un’opera emozionante.
San Gimignano nelle opere del Pintoricchio A raccontare la città e l’ultima stagione di attività del pittore accorrono in aiuto le altre opere, provenienti in gran parte dalla Pinacoteca Nazionale di Siena. Tra di esse spicca la “Madonna col Bambino e san Giovannino benedicente”, piccola tavola dal linguaggio stilistico composto e severo dove si narra l’inizio storico del Cristianesimo. Le tre figure sono luminose su ampio sfondo e il piccolo Gesù è centrale: in piedi sulle ginocchia di Maria, madre e mediatrice, che gli sorregge la mano benedicente. Gesù è indicato come il Messia da San Giovanni Battista, che sostiene la scritta “Ecce Agnus Dei”, predetto dalle Sacre Scritture, il cui libro Giovanni stringe al petto. Insieme a queste sono esposte anche “La Sacra Famiglia e San Giovannino” e la “Natività”, quest’ultima attribuita alla sua bottega. Per l’occasione sarà presente anche la “Madonna col Bambino e san Giovannino” proveniente dal Museo Diocesano di Città di Castello, a rappresentare l’ambiente umbro nel quale Pintoricchio si era formato prima di recarsi a Roma e dove aveva continuato a operare prima di essere chiamato a Siena. Usciti dalla Pinacoteca di San Gimignano, se non si fosse ancora sazi di tanta bellezza, basterà affacciarsi dalla Torre Grossa per godere del panorama mozzafiato che accompagna lo sguardo fino alle Alpi Apuane.