FIRENZE – I sindacati sono pronti a passare alle vie legali in merito alla crisi economica del Fondazione del teatro del Maggio Musicale Fiorentino.
“Riteniamo di dovere dare mandato ai propri legali perché si valutino le condizioni per procedere ad una azione di responsabilità e di richiesta di risarcimento del danno che i lavoratori dovessero subire”, se scattasse la cassa integrazione”, hanno sottolineato la Slc Cgil di Firenze, Prato e Pistoia e la Fistel Cisl in merito all’ipotesi di cassa integrazione. “Come abbiamo detto non c’è tempo da sprecare ma ce ne é ancora per evitare il peggio – sottolineano in una nota i sindacati -. Costringere chi lavora a doversi tutelare per via legale sarebbe profondamente deprecabile”.
Da mesi, scrivono i sindacati, abbiamo “richiesto e auspicato cooperazione tra ministero della Cultura, Regione Toscana e Comune di Firenze. E da mesi, tutti noi, abbiamo potuto apprezzare le innumerevoli dichiarazioni volte alla tutela dei lavoratori del Maggio, alla necessità e alla volontà di non fare pagare a questi gli effetti di un disastro economico, causato da una gestione più che discutibile delle risorse. Al momento, però, l’unica cosa certa é che l’annunciato tavolo istituzionale, necessario per il salvataggio del Teatro, non pare essere stato nemmeno convocato”.
Allora, proseguono i sindacati, “è necessario ricordare che la crisi del Maggio non é stata causata da un evento improvviso ed inevitabile. Si poteva evitare e ciò é vero quanto è certo il fatto che chi scrive, almeno dal 2021 ha espresso perplessità, critiche e richiesto delucidazioni formali rispetto ad una gestione economica che appariva non idonea. Chi scrive lo ha fatto ripetutamente e formalmente ma senza avere mai riscontro”.