ROMA – L’Aquila è Capitale italiana della cultura 2026. Non ce l’ha fatta la Valdichiana Senese che si ferma così in finale. Lo ha annunciato il Ministero della cultura nel corso della cerimonia di conferimento del titolo in corso a Roma.

Sfuma così il sogno della Valdichiana Senese di essere capitale italiana della cultura nel 2026. A vincere “all’unanimità”, come ha sottolineato il ministro Gennaro Sangiuliano, é stata L’Aquila. La Valdichiana si presentava come rappresentante della Toscana – il governatore Eugenio Giani a proposito aveva promesso un milione in caso di vittoria – e come la prima Unione dei Comuni ad arrivare in finale.

Forte dei ritrovamenti archeologici di San Casciano dei Bagni, il territorio puntava su 10 specificità, proposte però come un tratto unico in grado di offrire una continuità artistica, storica e culturale. A Roma per sostenere la candidatura si erano presentati i 10 sindaci, capeggiati da Agnese Carletti, prima cittadina di San Casciano. Era toccato a lei, in quanto presidente dell’Unione comunale, fare la presentazione davanti alla giuria la settimana passata. Si era detta soddisfatta, così come la stessa sensazione era stata ventilata dal direttore della candidatura, Filippo Del Corno.

Per Siena, in senso lato, é la seconda sconfitta in un contesto delle genere nel giro di 10 anni. Nel 2014 il capoluogo arrivó tra i finalisti per diventare capitale europea della cultura nel 2019, ma fu sopravanzato da Matera.

“Congratulazioni a L’Aquila e al prof. Pier Luigi Sacco che ha diretto la candidatura, con il progetto ‘L’Aquila Città Multiverso’ e complimenti a tutte le altre candidate che hanno dimostrato la vitalità del nostro paese. Noi siamo fieri di esserci confrontati ai massimi livelli della programmazione culturale e siamo pronti ad essere la Città Toscana della cultura per il 2026”. Così commentano all’unisono i dieci sindaci dell’Unione dei Comuni Valdichiana Senese che hanno partecipato alla cerimonia di proclamazione per la Capitale italiana della cultura 2026, presso la sala Spadolini del Ministero della Cultura, a Roma.